‘Il fascino dell’antica strega’: Gardenio Granata spiega il XIX Canto del Purgatorio e i suoi protagonisti

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Ciclo ‘Dante 700’: martedì 14 dicembre 2021 alle 17 conferenza in sala Agnelli e in diretta video sul canale youtube Archibiblio web

FERRARA – Sarà dedicata alla figura della ‘femmina balba’, tra i protagonisti del XIX Canto del Purgatorio, la nuova conferenza del ciclo ‘Dante ‘700’, a cura di Gardenio Granata, che si terrà martedì 14 dicembre 2021 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17 Ferrara) e in diretta video sul canale youtube Archibiblio web (per accedere clicca: https://cronacacomune.musvc2.net/e/t?q=7%3d6ZMXAY%263%3dU%26s%3dQId8W%266%3dWAS%26B%3dByJ7M_wqjt_81_9uXp_I0_wqjt_76DQ2.O6OyKs9.hE4_LVsg_Vk3y5sDvF_wqjt_76lg6_1yDIgin8mxk9UgRxY5f1rQfl%264%3d4OxLtV.s5A%26Cx%3dQLVAX&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt). L’incontro è aperto alla partecipazione di tutti gli interessati.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)

L’esperienza onirica dell’ “agens”, nella quale assume una dimensione drammatica la suadente attrazione del peccato – “la femmina balba-serena” – smascherata nella sua turpe oscenità dall’intervento della “donna santa”. La “femmina balba” è una plastica allegoria di tre peccati (avarizia, gola, lussuria) dovuti allo smodato amore verso i beni terreni. La “femmina” è simbolo di una realtà umana distorta e mutilata: la balbuzie è manifestazione sensibile di un’ambiguità interiore, del nascondimento malizioso dell’errore; l’infermità visiva, che non è cecità profetica, allude all’impotenza di scorgere il vero, e quindi è indizio di falsità; le altre menomazioni accentuano una fisionomia mostruosa e degradata, sinistramente smorta. Lo sguardo di Dante rinvigorisce le fredde membra e si sciolgono d’ogni spaventosa bruttura per assumere sembianze allettanti. L’episodio della “femmina balba” indica come il controllo razionale possa facilmente venir meno di fronte alla tentazione e quanto la dottrina di Virgilio sia limitata e fragile, qualora non venga sorretta dall’aiuto trascendente della grazia. Ella dice di aver sviato Ulisse dal suo cammino, cioè dal ritorno in patria, mediante l’incantesimo della voce, il fascino allettante delle sue promesse, le quali tanto appagano chi se ne fa schiavo che raramente può poi liberarsene. Ma cosa promette la sirena ad Ulisse? La conoscenza delle cose del mondo! Non si tratta, dunque, semplicemente del piacere sessuale, ma di un’attrazione più vasta e sottile che coinvolge la prostituzione dell’intelligenza, perché la voluttà smaniosa di sapere è già trasgressione etica, “curiositas” e “scientia mundi” fatalmente devianti. Ora Dante nel sogno viene a trovarsi nella stessa situazione di Ulisse, subisce il fascino di quella sirena non solo sessuale ma anche intellettuale. Le sirene sono i falsi beni terreni che sviano l’uomo dal suo cammino, dal ritorno nella vera patria celeste. La femmina “balba” è l’esatta antitesi della donna beata e bella che parla “soave” e “piana” e con “angelica voce”. Il suo sarà un intervento soprannaturale.  Solo la donna santa può “confondere” la sirena e indurre la guida a strapparle di dosso i drappi, mostrando dietro l’apparenza sontuosa l’orrore repulsivo del ventre.

Scarica il programma completo del ciclo DANTE 700

L’accesso del pubblico alla Sala Agnelli (senza limitazioni di capienza) è consentito con Green pass e mascherina. Si precisa che in zona “bianca” e in zona “gialla” NON è necessario esibire il “Green pass rafforzato” per l’accesso alle biblioteche, archivi e musei (circolare n. 23973538 del 03.12.2021 del Ministero della Cultura).

Per assistere alle dirette o rivederle in differita occorre collegarsi al canale YouTube del Servizio Biblioteche https://www.youtube.com/channel/UC1_ahjDGRJ3MgG45Pxs90Bg

Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it