Il codice di comportamento adesso vale anche on line

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Novità nelle disposizioni per dipendenti e collaboratori del Comune di Modena che tengono conto delle nuove modalità di lavoro: dalle riunioni all’uso dei Social

MODENA – Con lo sviluppo dello smart working e con le necessità, dettate dall’emergenza sanitaria, di evitare il più possibile incontri con la presenza di molte persone, ai dipendenti pubblici capita con sempre maggiore frequenza di partecipare a riunioni di lavoro su piattaforme on line. Il Comune di Modena, quindi, dovendo già adeguare il proprio Codice di comportamento dei lavoratori alle indicazioni nazionali dell’Autorità anticorruzione (Anac) per definire specifiche regole di comportamento riferite ai collaboratori esterni, ne ha approfittato per inserire alcuni passaggi che tengono conto di questi nuovi contesti lavorativi, con l’obiettivo di prevenire eventuali abusi. Il provvedimento è stato approvato dalla giunta nei giorni scorsi su proposta dell’assessore al Personale Gianpietro Cavazza.

In particolare, all’articolo 10 “Comportamento in servizio” sono stati aggiunti alcuni commi per richiamare dipendenti e collaboratori a una sorta di galateo 2.0 riferito al mondo digitale. “Nelle riunioni e negli incontri svolti su piattaforme on line – recita il nuovo comma 13 – il dipendente è tenuto ad un comportamento rispettoso nei confronti delle persone collegate: non scatta fotografie né effettua registrazioni audio o video senza il consenso esplicito degli altri partecipanti e non utilizza le chat per commenti non consoni all’incontro di lavoro”.

Nello stesso articolo, poi, si precisa che il dipendente rispetta le disposizioni previste dal Regolamento comunale in materia di vestiario e di Dispositivi di protezione individuali. Inoltre, di fronte all’espansione del commercio on line, si precisa che non ci si può far recapitare in ufficio pacchi o corrispondenza di natura personale.

L’articolo 11 “Rapporti con il pubblico”, invece, è stato integrato con un comma per precisare che il dipendente pubblico, anche se accede a un social network con un account personale, per propri interessi, “nel caso possa essere identificato come dipendente pubblico dagli altri utenti, si attiene alle regole del Codice di comportamento, tenendo conto che anche il contesto dello spazio virtuale è uno spazio pubblico”. Insomma, anche su Facebook o Istagram valgono i principi generali che richiamano i dipendenti pubblici a servire la Nazione con disciplina e onore, rispettando i principi generali di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza richiamati all’articolo 2 del Codice.

Con il nuovo articolo 14, inoltre, sono state definite in maniera più precisa le categorie di collaboratori, consulenti esterni e imprese fornitrici ai quali sono estesi, per quanto compatibili, i doveri fissati nel Codice di comportamento, individuando in maniera più specifica alcuni comportamenti a essi riferiti e la procedura di accertamento delle violazioni.