“Il Circolo del giudizio in tre parole” il 29 luglio al giardino di Casa Pascoli

59

È arrivata l’ora della tutela del dialetto al Giardino della Poesia che  lo fa omaggiando i poeti tra i più amati di Romagna Guerra, Pedretti, Baldini, Nicolini, Fucci, Macrelli

SAN MAURO PASCOLI (FC) – Giovedì 29 luglio alle ore 21.15 al giardino di Casa Pascoli Gianfranco Miro Gori in doppia veste  sia di direttore artistico che di “fine dicitore” dà voce a quelle eccezionale gruppo di artisti e intellettuali di Santarcangelo che viene comunemente radunato sotto il nome di Circolo del giudizio (Circal de giudeizi).  Sul palco con lui il fisarmonicista Mirko Catozzi. I racconti e le poesie di Guerra, Pedretti, Baldini, Nicolini, Fucci, Macrelli, in italiano e in dialetto, affidati alla mente eclettica di Miro Gori poeta, scrittore intellettuale e direttore artistico di Sammauroindustria. Con il suo spiccato dialetto sammaurese costruirà la serata  attorno a tre parole chiave: cinema (cino), dialetto (dialèt), viaggio (viaz).

é circal de giudeizi è il modo sarcastico con il quale qualche santarcangiolese cominciò a chiamare un gruppo di irrequieti e giovani intellettuali e artisti che alla fine della Guerra cominciò a ritrovarsi e a riunirsi, prima a casa di uno di loro, Nino Pedretti, poi in uno dei caffé del paese, il caffè Trieste – allora gestito dai genitori del poeta Raffaello Baldini per  discutere di tutto: di politica, di letteratura, di pittura, musica, cinema, per organizzare cineclub, ma anche più semplicemente per giocare a biliardino o a pallamano. Il clima particolare che si respirava in quegli anni di forti passioni e di esaltanti speranze – a Santarcangelo come altrove  e la possibilità di entrare in contatto con autori e libri fino ad allora introvabili o proibiti (“Lorca è stato il Che Guevara dei nostri vent’anni” dirà poi Rina Macrelli), con forme musicali fino ad allora sconosciute (il jazz), con le nuove correnti cinematografiche (principalmente il neorealismo italiano), portò questo “gruppo che, rumoroso, battagliero e spregiudicato, turbò non poco il ritmo tranquillo di vita dei concittadini” (Gianni Fucci) ad essere oltremodo attento alle novità e sperimentazioni che si venivano in quegli anni maturando, in Italia come all’estero, nei vari campi culturali ed artistici.

Il gruppo si andò aggregando spontaneamente. Inizialmente formato da Flavio Nicolini, Nino Pedretti e Raffaello Baldini, si ampliò grazie all’impulso di Tonino Guerra, appena tornato dal campo di prigionia, che portò per qualche tempo a Santarcangelo Renzo Vespignani, Graziella Urbinati e Marcello Muccini, i romani “Portonaccio”, sostenitori dell’impegno e del linguaggio figurativo realista. Vennero così direttamente coinvolti i pittori locali: Federico Moroni, Giulio Turci e Lucio Bernardi. Al gruppo si erano aggregati anche Rina Macrelli e Gianni Fucci, il più giovane. Agli incontri ogni tanto partecipava, arrivando in bicicletta da Longiano, Tito Balestra mentre da Cesena arrivava Alberto Sughi. Naturalmente importanti per tutti la presenza, da lontano o durante i suoi brevi ma ricorrenti ritorni a Santarcangelo, di Augusto Campana (è a lui che Guerra sottopone i versi di “Scarabòcc”, prima della pubblicazione).

“Il Giardino della Poesia”, festival di parole, musiche e immagini nei luoghi pascoliani di San Mauro Pascoli, anche quest’anno è curato dall’associazione Sammauroindustria, guidata dal Presidente Daniele Gasperini, con la direzione artistica di Gianfranco Miro Gori.

L’ingresso allo spettacolo è libero fino ad esaurimento posti. In caso di maltempo lo spettacolo del Giardino di Casa Pascoli si terrà nella Sala Gramsci in Via Pietro Nenni 2. Entro le ore 21.00 nelle serate di spettacolo al Giardino di Casa Pascoli sarà possibile visitare la casa natale del Poeta. Per maggiori informazioni: tel. 3355918055 e pagina Facebook e Instagram: ilgiardinodellapoesia.

Giovedì 29 luglio ORE 21.15

Giardino di casa Pascoli

“Il Circolo del giudizio in tre parole”

Guerra, Pedretti, Baldini, Nicolini, Fucci, Macrelli

Con GIANFRANCO MIRO GORI E MIRKO CATOZZI ALLA FISARMONICA