I due preziosi Missoria sono tornati a casa (FOTO)

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Lo scorso giugno erano partiti alla volta del Museo Classis di Ravenna

CESENA – I preziosi missoria, due grandi piatti da mensa in argento tardo romani, custoditi nel Museo archeologico di Cesena, sono tornati nella loro casa. I due reperti, a partire da venerdì 12 giugno, sono stati in mostra al Classis Museo di Ravenna per l’esposizione organizzata dalla Fondazione Parco Archeologico di Classe Ravennantica dal titolo “Tesori Ritrovati: il banchetto da Bisanzio a Ravenna”. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini ha presenziato alle operazioni di disimballaggio. È ora in corso una nuova richiesta di prestito per uno dei preziosi piatti, quello maggiormente decorato, proveniente dall’Hungarian National Museum di Budapest per la mostra internazionale “Imperial Grandeur. The Seuso treasure and Late Roman silver hoards from Europe”, in programma dal 15 aprile al 12 settembre 2021.

“In questi mesi particolari per la cultura – commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Verona – non ci siamo fermati in nessun modo. Lo dimostra la mostra al Classis di Ravenna inaugurata via streaming per dare la possibilità a tutti gli amanti dell’arte di poter godere delle bellezze del nostro territorio. Siamo pertanto orgogliosi di aver contribuito attraverso il prestito dei due grandi piatti, vero e proprio fiore all’occhiello del nostro Museo, alla realizzazione del percorso espositivo”. I due piatti argentei, utilizzati nella mensa di una ricca famiglia e ritrovati sul nostro territorio, sono i documenti di maggiore notorietà del Museo archeologico di Cesena e rappresentano per Cesena un vero motivo di orgoglio.

LA MOSTRA. La narrazione della mostra allestita al Classis Museo di Ravenna prende avvio dalla documentazione del loro ritrovamento: nell’immaginario collettivo, il tema del tesoro nascosto e ritrovato per caso è al centro di numerosi rinvenimenti archeologici. In antico, molti occultamenti venivano fatti intenzionalmente per proteggere beni preziosi a fronte di una minaccia imminente (guerre, lotte civili, epidemie). Il sotterramento, nelle intenzioni di chi lo ha fatto doveva essere provvisorio e con la speranza del recupero. In realtà, come nel caso degli oggetti in mostra, spesso si rivela definitivo perché per molte ragioni non è stato possibile recuperarli: da qui il titolo Tesori ritrovati.