Parma

Horizon 2020, finanziato il progetto DREAM presentato dall’Università di Parma

Driving up Reliability and Efficiency of Additive Manufacturing

PARMA – Driving up Reliability and Efficiency of Additive Manufacturing, in una parola DREAM. È il progetto triennale che il gruppo di ricerca della prof.ssa Federica Bondioli del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Parma coordinerà, insieme all’Unità di Modena e Reggio e all’unità di Ancona, all’interno del consorzio INSTM per la Scienza e Tecnologia dei Materiali nell’ambito del Programma Quadro UE Horizon 2020. In DREAM è coinvolto anche il gruppo di ricerca del prof. Luca Romoli per la caratterizzazione delle interazioni laser-materia e altri otto partner provenienti da cinque diversi stati membri della EU tra cui, tra gli altri, Ferrari SpA.

Quali sono le finalità di DREAM? Il progetto è riuscito a ottenere oltre 3,2 milioni di euro di finanziamenti, di cui circa 700 mila andranno al gruppo di ricerca del Consorzio consentendo l’assunzione di un giovane ricercatore. Grazie a questo stanziamento i partners si prefiggono di migliorare in modo significativo le prestazioni del processo produttivo Powder Bed Fusion (PBF), una tecnologia per la stampa 3D di metalli, per la realizzazione di componenti da impiegare nei campi dell’automotive (Ferrari), ma anche della protesica (Adler Ortho France), e della produzione di stampi per stampaggio ad iniezione (RB). Tra i partner il leader mondiale dei produttori per al stampa 3D di materiali metallici EOS.

Le linee di ricerca. Nonostante i già riconosciuti pregi della stampa 3D, una delle tecnologie chiave per la trasformazione del sistema manifatturiero italiano, la tecnica può essere ottimizzata in termini di affidabilità, di velocità di lavorazione, di abbattimento dei costi, di possibilità di utilizzo di materie prime di qualità superiore, anche attraverso approcci di tipo Life Cycle Assessment (LCA)/Life Cycle Costing (LCC) come strumenti per valutare e quantificare gli impatti e i benefici sociali e ambientali del ciclo di vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime al suo fine vita. Inoltre, DREAM si focalizzerà sulla possibilità di produrre componenti con durata a fatica regolabile e significativamente aumentata, così come con maggiore resistenza a elevati rapporti di forza-peso applicati. Tra gli obiettivi di DREAM c’è anche lo sviluppo di una filiera competitiva per aumentare la produttività delle tecnologie AM che utilizzano laser e agevolare un significativo passo avanti verso una produzione industriale su larga scala.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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