Gli scatti fotografici del Centro Cinema di Cesena al Festival du Film Italien de Villerupt, in Francia

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Omaggio a Monicelli e cinema in Basilicata

CESENA – Il Centro Cinema Città di Cesena dal 25 ottobre all’11 novembre sarà presente alla 42esima edizione del Festival du Film Italien de Villerupt con due esposizioni: “Omaggio a Monicelli” (40 foto in bianco e nero e a colori), ospitata nella gran sala dell’Hotel de Ville, e “Cinema in Basilicata” (25 scatti fotografici), nello spazio esterno davanti all’Hotel de Ville. Entrambe le mostre sono legate a due importanti sezioni del festival, oggi la manifestazione più importante sul cinema italiano in Francia. In cartellone infatti è programmata una retrospettiva di 10 film realizzati in Basilicata, titoli selezionati in collaborazione con Lucana Film Commission che a vario titolo ha sostenuto la loro realizzazione.

Rispetto a molti suoi colleghi, Mario Monicelli può vantare una carriera lunghissima, punteggiata da numerosi e splendidi film, girati in un arco temporale decisamente ampio. Grazie al suo spirito arguto, Monicelli è maturato con la commedia, imprimendole quelle svolte (da “I soliti ignoti” in poi) che l’hanno portata a riconoscimenti universali e a modello, col suo mescolare elementi drammatici e comici, da imitare. Maestro riconosciuto del genere, ha inanellato una serie di notevoli successi, conquistando col tempo anche una considerazione da parte della critica, fino ad allora poco disponibile con chi utilizzava l’ironia e il sorriso per guardare alla contemporaneità. La mostra, con le sue foto provenienti dagli archivi del Centro Cinema Città di Cesena, aiuta a ricordare i momenti salienti di un percorso unico che è andato verso il pubblico (il cinema monicelliano ha impiegato tutti i divi dell’epoca) senza rinunciare a una salace intelligenza.

Per quanto riguarda invece l’esposizione sul cinema in Basilicata, pensando ai film girati in Lucania non si può non partire dalla sua città simbolo, a più riprese utilizzata come set sia da produzioni italiane (valga per tutti il pasoliniano “Vangelo secondo Matteo”) che internazionali (“The Passion” di Mel Gibson, solo per ricordare uno tra i titoli più celebri, e anche l’ultimissimo James Bond, ancora in lavorazione). Ma Matera non esaudisce gli scenari cinematografici della Basilicata. Scenari scelti, grazie alla sua natura incontaminata e ai suoi paesaggi intatti, per raccontare storie spesso ambientate in un passato più o meno lontano (dagli anni ’50 di “Del perduto amore” di Michele Placido agli anni ’70 di Io non ho paura di Gabriele Salvatores), senza però rinunciare al presente (si veda il contemporaneo “Basilicata coast to coast”). Il rimando tra i tempi passati e la contemporaneità, grazie alla bellezza dei suoi squarci paesaggistici, continua a rinnovarsi come dimostrano i recenti e felici esempi di “Noi e la Giulia” di Leo (2016) e “Moschettieri del Re – La penultima missione” di Veronesi (2018).