Bologna

Giorno del Ricordo. Il presidente Bonaccini: “Una memoria condivisa per non dimenticare la tragedia delle foibe e le tante vittime innocenti”

BOLOGNA – “Vogliamo ricordare le tante vittime innocenti e il dramma dei nostri connazionali costretti a lasciare le proprie terre e le proprie case. La tragedia delle foibe, con migliaia di morti, e l’esodo degli italiani d’Istria e Dalmazia richiedono che si faccia memoria di quei fatti per ricordarci come i muri e le divisioni siano sempre un’aberrazione che si contrappone alla libertà, alla civiltà, alla democrazia. E per non lasciar cadere il monito che la storia ci consegna contro la follia di ogni totalitarismo e autoritarismo, contro la violenza cieca che si abbatte su coloro considerati diversi su basi etniche o per le proprie origini. Un orrore che si ripete ogni qualvolta si perde di vista la propria umanità”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in occasione del Giorno del Ricordo, sabato 10 febbraio, istituito dal Parlamento nel 2004 con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria del dramma delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Per le iniziative e gli appuntamenti in programma da Piacenza a Rimini si possono consultare i siti degli istituti storici raggiungibili dal portale della Rete degli istituti storici dell’Emilia-Romagna, sostenuto dalla Regione nell’ambito della legge sulla Memoria del Novecento.

La legge regionale sulla Memoria dell’Emilia-Romagna

Approvata nel marzo 2016, la legge sostiene la conoscenza di fatti e avvenimenti storici avvenuti nel corso del Novecento in ambito emiliano-romagnolo. Una legge unica nel panorama nazionale, che promuove ricerche e approfondimenti storici ma anche progetti culturali e artistici che attraverso i diversi linguaggi, affrontano avvenimenti e tematiche storiche. La legge interviene sia a sostegno delle attività degli Istituti storici regionali che di soggetti pubblici e privati.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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