“Gestione e trasporto di rifiuti non autorizzati”

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Nei guai un cittadino che giovedì notte è stato sorpreso dalla Polizia Locale mentre tentava di scaricare, nei bidoni della differenziata, un camion pieno di rifiuti edili

RIMINI – Alla guida di un furgone cassonato, carico di rifiuti edili, giovedì sera un cittadino è stato sorpreso dalla Polizia Locale mentre tentava di scaricare il carico abusivo in alcuni bidoni della raccolta differenziata presenti nell’area del bagno 116. Denunciati penalmente per reati contro il Codice dell’Ambiente il conducente e il proprietario del veicolo, a cui è stata notificata anche una sanzione di oltre 3000 euro e il sequestro del camion.

Il fatto è avvenuto verso le ore 20.30 di giovedì. Approfittando delle ore buie, un cittadino si è fermato con il suo autocarro all’altezza dell’area di spiaggia di Rivazzurra e ha iniziato a scaricare il contenuto presente nel cassone del camion, riempiendo i bidoni della raccolta differenziata presenti nell’area del bagnino 116. Un’operazione che, considerato il luogo e l’ora, ha insospettito gli agenti della squadra Giudiziaria, che stavano pattugliando le vie di Miramare e Rivazzurra e che hanno deciso di intervenire. Dal controllo è emerso che i materiali caricati, di cui l’uomo tentava di disfarsi, erano rifiuti non pericolosi ma provenienti evidentemente da un cantiere edile. Si trattava infatti di 6 sacchi grandi e diverso materiale sfuso, tra cui plastica, legno, ferro, carta, macerie e detriti vari, derivanti da demolizioni di cantiere.

Dalle verifiche d’ufficio, espletate nelle ore successive nel Comando di Polizia Locale, è emerso che l’uomo non era in possesso di nessun titolo autorizzato per la gestione dei rifiuti. Dalle visure della Camera di Commercio, inoltre, l’autocarro non era abilitato al trasporto dei rifiuti.

A conclusione delle verifiche, gli agenti hanno denunciato in concorso di colpa sia il conducente (classe 64) che il titolare della società intestataria del veicolo (classe 76), secondo quanto previsto dall’art. 256 del Codice Ambientale (D.L. 152 del 2006), ovvero per aver “effettuato un’attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione”. Un reato penale a cui si è aggiunta anche una sanzione amministrativa di 3200 euro, ai sensi dell’articolo 193 dello stesso Decreto legislativo, per la mancanza dei formulari che identificano la tipologia dei rifiuti e che in ogni caso devono accompagnarne lo spostamento e il trasporto. Il procedimento penale ha previsto anche il sequestro del veicolo con tutto il materiale trasportato.