Frontespizio, venerdì 16 marzo: Intermezzi semidialettali verucchiesi del Settecento, a cura di Lisetta Bernardi, Ennio Grassi, Domenico Pazzini e Vincenzo Sanchini

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Intermezzi semidialettali verucchiesi del SettecentoRIMINI – Venerdì 16 marzo 2018 alle ore 17.30 nell’ambito di Frontespizio4 Piccola rassegna di libri nuovi verrà presentato a Rimini presso il Museo della Città “Luigi Tonini” (via L. Tonini n. 1) il libro Intermezzi semidialettali verucchiesi del Settecento a cura di Lisetta Bernardi, Ennio Grassi, Domenico Pazzini e Vincenzo Sanchini (Edizioni Pazzini).

Saranno presenti gli autori.

Nel volume sono pubblicati i testi originali, affiancati da traduzione in lingua italiana e ricco apparato di note, di alcune commedie inedite in italiano e dialetto romagnolo risalenti al XVII-XVIII secolo, attribuite al giureconsulto verucchiese G.B. Cupers; i manoscritti originali sono stati ritrovati da un team di studiosi composto da Lisetta Bernardi, Ennio Grassi e Domenico Pazzini, che, coadiuvati da Vincenzo Sanchini per le traduzioni dal dialetto romagnolo, hanno riportato alla luce i testi teatrali dopo oltre un decennio di ricerche tra gli archivi pubblici e privati nazionali.

Nelle commedie, chiamate “intermezzi”, compaiono personaggi che parlano in italiano oppure in dialetto; le piece si recitavano nei teatri della Romagna soprattutto nel periodo di Carnevale, scritte apparentemente per una fruizione immediata e popolare, in realtà nascondono rimandi alla letteratura classica e al teatro goldoniano che li rendono un unicum nel panorama della dialettologia italiana, un imprescindibile tassello per lo studio della storia del teatro comico, dal Seicento al primo Novecento.

Il libro ha ottenuto importanti riconoscimenti:
– tra i vincitori del bando per i contributi regionali sulla legge di salvaguardia e valorizzazione delle lingue dialettali (bando “Progetti in materia di salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna” 2017), promosso dall’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
– menzione speciale della Giuria del concorso nazionale SALVA LA TUA LINGUA LOCALE 2017 al Comune di Verucchio per la sua attività di promozione della conoscenza e dello studio del dialetto locale legata alla diffusione del volume “Gli intermezzi semidialettali verucchiesi del Settecento” ;
– volume finalista (quarto classificato) del premio nazionale promosso dall’UNPLI nella categoria “opere edite 2017” SALVA LA TUA LINGUA LOCALE (Presidente Giuria Giovanni Solimine)

Con il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna, IBACN, Provincia di Rimini, Comune di Verucchio

Lisetta Bernardi
Bibliotecaria, già Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Verucchio, responsabile dei Fondi antichi e speciali della biblioteca comunale di Santarcangelo di Romagna (RN), è autrice dei volumi: La chiesa Collegiata di Verucchio (Comune di Verucchio, 2002); Antonio Tondini. Verucchio nell’Ottocento; Le cronache verucchiesi di Felice Carabini (1842-1918); Verucchio: guida storico-artistica illustrata (tutti editi da Pazzini) e infine Le antiche fiere di Verucchio: la storia, le storie (Comune di Verucchio, 2015).

Ennio Grassi
E’ nato a Rimini nel 1947, docente di lettere nei Licei, è stato dal 1972 al 1986 collaboratore didattico presso l’Istituto di Filologia dell’Università di Urbino. Deputato alla Camera dal 1990 al 1997 e Consigliere Ministeriale (M.P.I. e M.A.E.) dal 1997 al 2006. Saggista e sociologo della letteratura, è autore di diverse pubblicazioni dedicate alla cultura italiana contemporanea. Tra i suoi studi: Sociologie del fatto letterario (Studium,1979), Romagna futurista (Maggioli,1986), Giustiniano Villa poeta dialettale (1842-1919). Dirige la collana di poesia dialettale romagnola “Parole nell’ombra” per l’editore Pazzini di Verucchio(RN).

Domenico Pazzini
Ha insegnato al Liceo Serpieri di Rimini dal 1970 al 2001. Ha pubblicato: Storia di un Liceo. Il Liceo Serpieri di Rimini negli anni 1970-1980, Pazzini Editore, Villa Verucchio 2011. Studioso di Letteratura Cristiana Antica ha pubblicato: In principio era il Logos. Origene e il prologo del Vangelo di Giovanni, Paideia, Brescia 1983; Il prologo di Giovanni in Cirillo d’Alessandria, Paideia, Brescia 1997; Lingua e teologia in Origene. Il Commento a Giovanni, Paideia, Brescia 2009; Gesù il Cristo in Origene: il Commento a Giovanni, Paideia / Claudiana, Torino 2017. Fa parte del «Gruppo di Ricerca su Origene e la tradizione alessandrina» e della redazione della rivista «Adamantius».

Vincenzo Sanchini
E’ nato a Cerreto di Saludecio (Rimini) nel 1945 ed ha insegnato Lettere nella scuola media. Ha pubblicato: La pulènta t’è pèz (Bologna, 1981); L’ultima nèv (Rimini, 1996); L’alma (Rimini, 2004); Amori, corteggiamenti matrimoni contadini (in collaborazione con G. Valeriani e G. Frisoni, Rimini, 2006); Le mani ruvide (in collaborazione con G. Valeriani e G.. Frisoni, Rimini, 2007); L’uomo e l’animale (in collaborazione con G. Valeriani, M. Aluigi e G.. Frisoni, Rimini, 2005) Vanga e sapa: attrezzi e oggetti della vita contadina (Rimini, 2007).

Frontespizio
“Come la prima pagina interna, che di un libro fornisce gli elementi essenziali e sostanziali, questa rassegna vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi. L’etimo della parola “frontespizio” (dal tardo latino frontispicium, composta di frons, frontis ‘fronte’ e del tema di specĕre ‘guardare’), evoca l’atto di guardare un volto, che restituisce la conoscenza delle principali espressioni e dei caratteri peculiari di una persona. Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all’arte della scrittura.La presenza in sala dell’autore è dunque un’occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l’impalcatura, offre un importante arricchimento di senso. Quando si diffuse il termine italiano “Frontespizio”, agli inizi del XVII secolo, le pagine di apertura di un libro contenevano, oltre ai nomi e ai titoli, anche un’architettura di immagini: colonne e timpani, figure allegoriche e oggetti simbolici erano disegnati e incisi a decorazione e viatico di quelle porte d’ingresso al testo.”
Massimo Pulini

Tutto il programma di “Frontespizio4. Piccola rassegna di libri nuovi” su http://www.museicomunalirimini.it/mostre_eventi/agenda/pagina1003.html