Festa dell’Europa, Sessione europea del Consiglio comunale. L’intervento della vicesindaca Valentina Orioli

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BOLOGNA – Questa mattina si è tenuta in videoconferenza la Sessione europea del Consiglio comunale in occasione della Festa dell’Europa. La seduta, trasmessa in diretta, è disponibile sul canale YouTube del Comune di Bologna. Di seguito l’intervento conclusivo della vicesindaca Valentina Orioli:

“Sono particolarmente lieta di poter intervenire oggi in conclusione di questa sessione europea del Consiglio comunale dedicata alla Festa dell’Europa e a questa importante conferenza sul futuro dell’Europa che si è aperta in questi giorni e vorrei affrontare due temi centrali del dibattito europeo attuale che riguardano anche il mio contributo al lavoro dell’Amministrazione: il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale.
Come certamente sapete, con la Comunicazione 640 dell’11 dicembre 2019, la Commissione Europea ha lanciato il Green Deal europeo, con il quale si riformula, su nuove basi, l’impegno ad affrontare i problemi legati al clima, coniugati a quelli dell’ambiente e della salute: si tratta di una nuova strategia di crescita mirata a trasformare l’Unione europea in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che nel 2050 non genererà emissioni di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall’uso delle risorse. La strategia mira inoltre a proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’UE e a proteggere la salute e il benessere dei cittadini dai rischi di natura ambientale; allo stesso tempo, la transizione deve essere giusta e inclusiva (Just Transition).

Il Green Deal Europeo ci impone una tabella di marcia per rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050. Si tratta di una articolata strategia per la crescita europea che punta a ridurre le emissioni, creare posti di lavoro e migliorare il benessere collettivo.
Io sono fermamente convinta che questo debba essere l’orizzonte da raggiungere per l’Europa del futuro, un obiettivo dal quale non si può più prescindere. E il cambiamento devono portarlo le istituzioni, ma anche il terzo settore, le imprese ed i singoli cittadini, tutti insieme. Questa è la ragione per cui è molto importante la Conferenza sul futuro dell’Europa e questa piattaforma collaborativa come un luogo che avvicina l’Europa a noi ma ci permette anche di cooperare per questi importanti risultati, soprattutto permette alle città di essere protagoniste.

Le città giocano un ruolo fondamentale in questo contesto. Sappiamo che le città occupano circa il 3% del territorio mondiale ma producono circa il 72% delle emissioni di gas serra. Da questo punto di vista, le città sono “il” problema. Ma si stima che entro il 2050 quasi il 68% della popolazione mondiale, e l’85% di quella europea, vivrà in aree urbane. Di conseguenza, le città sono anche la soluzione … il luogo, cioè, in cui si può veramente lavorare sul cambiamento, sul miglioramento delle qualità ambientali, e incidere sulla riduzione delle emissioni di CO2.
Per questa ragione, la stessa Commissione europea ha istituito una missione per supportare e promuovere 100 città europee nella loro trasformazione sistemica verso la neutralità climatica entro il 2030. Una grande sfida questa, che tuttavia merita di essere accolta.

Bologna ha tutte le carte in regola per mettersi in gioco. Certamente parteciperemo alla selezione e spero che potremo essere tra le 100 città che per prime costruiranno – con il supporto della Commissione europea e di alcuni strumenti di finanziamento come il nuovo programma Horizon Europe – un processo multi-livello di co-creazione, capace di trasformare gli ostacoli principali in elementi di spinta, agendo su innovazione, governance, modelli economici e di finanziamento, pianificazione urbana integrata, tecnologie smart.
La missione 100 città per la neutralità climatica, inoltre, sottolinea come l’unico modo per affrontare l’attuale emergenza in maniera efficace sia assieme ai cittadini, oltre che a loro beneficio. I cittadini vengono visti come utenti, produttori, consumatori, come attori politici: soggetti che possono dare un contributo rilevante agli obiettivi della missione. E’ proprio in quest’ottica che la Conferenza sul futuro dell’Europa intende dar voce ai cittadini e raccogliere i loro contributi e le loro idee.

Anche questo aspetto è pienamente nelle corde della nostra città, una città collaborativa che ha saputo rendere i processi partecipativi parte integrante dell’azione di governo locale.
Il Comitato europeo delle Regioni (CdR), l’organo consultivo dell’UE che funge da portavoce delle istanze degli enti regionali e locali, e di cui il Sindaco Merola è membro, ha lanciato di recente il gruppo di lavoro: “Green deal a livello locale” per garantire che le città e le regioni possano contribuire al Green Deal europeo grazie a progetti concreti e finanziamenti diretti a loro beneficio. Nel settembre 2020, inoltre, il Comitato delle Regioni ha lanciato una call per raccogliere le buone pratiche delle città e delle regioni a supporto del Green Deal Europeo e, nel dicembre dello stesso anno, ha pubblicato il parere “Impatto dei cambiamenti climatici sulle regioni: valutazione del Green Deal europeo”, con il quale si sottolinea la necessità che i governi subnazionali siano pienamente coinvolti nella definizione e nell’attuazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza.

Questo è un passaggio fondamentale: il PNRR rappresenta per l’Italia un’opportunità senza precedenti, ma la sua effettiva “messa a terra”, con la realizzazione degli ambiziosi progetti a cui tutti abbiamo lavorato in questi mesi, passa in gran parte per le città, per le amministrazioni locali, che devono essere messe effettivamente nelle condizioni di poter governare le fasi di realizzazione del Piano e realizzare così effettivamente il cambiamento verso un modello di sviluppo innovativo e sostenibile. Da questo punto di vista il progetto di riforme che accompagna il PNRR è fondamentale, sia per semplificare processi e procedure che per migliorare effettivamente la capacità amministrativa, dei Comuni in particolare.

Alla complessità della questione climatica si associano in effetti la volatilità, l’ambiguità e l’incertezza del periodo storico che stiamo vivendo e la velocità dei cambiamenti dovuti anche alla digitalizzazione mondiale, che ha avuto una accelerazione molto forte durante la pandemia. Ciò necessita di irrobustire la capacità di azione amministrativa degli enti territoriali, da un lato, ma dall’altro anche di rendere sempre più stabile la loro partecipazione attraverso i network nazionali e internazionali alla discussione e condivisione di buone pratiche esistenti, per costituire partenariati internazionali per lo sviluppo di nuove progettualità che permettano di anticipare i bisogni locali e di affrontare in modo sinergico le problematiche globali. Per questo il Comune di Bologna non solo partecipa da tempo alla redazione e attuazione di progetti europei sui temi dello sviluppo sostenibile e della lotta ai cambiamenti climatici, ma è attivo in diverse reti e iniziative su questi temi a livello nazionale ed europeo.

Con l’adesione al Patto dei Sindaci nel 2008 il Comune di Bologna ha aggiornato il percorso di programmazione energetica della città al percorso europeo di mitigazione delle emissioni di gas serra, recependo l’impegno di riduzione, entro il 2020, di almeno il 20% delle emissioni di CO2 e conformandosi allo schema europeo delle Linee Guida dei PAES per il calcolo delle emissioni e la definizione dei Piani d’Azione. Nel 2015 ha formato grazie all’adesione al Mayors Adapt e al progetto europeo BlueAP il proprio Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Nell’ aprile 2019, poi, il Comune ha aderito al Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima (PAESC), rinnovando il proprio impegno nelle sfide europee della decarbonizzazione e dell’adattamento agli eventi climatici estremi. Sempre nel 2019, il Consiglio Comunale ha inoltre approvato la “Dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica”, con l’intenzione di anticipare gli obiettivi europei di decarbonizzazione.

Gli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati con lo sguardo costantemente rivolto all’Europa oggi trovano una precisa declinazione nei Piani approvati nel corso di questo mandato: il PUG e il PUMS disegnano le strategie di sviluppo per una Bologna sempre più resiliente, attrattiva e inclusiva, e il PAESC, approvato di recente, declina le necessarie strategie di mitigazione e adattamento in specifici obiettivi, azioni, investimenti, che tutta la comunità urbana, nel suo insieme, deve affrontare da oggi e per i prossimi anni.
Questa prospettiva, impegnativa e necessaria, che vede la nostra città e tutte le città protagoniste, si nutre del confronto con l’Europa. Un confronto sul piano politico e culturale, ancor prima che sui temi economici. Una relazione continua e necessaria, per realizzare effettivamente la stagione di rinnovamento e crescita integrata a livello sociale, ambientale ed economico, che strumenti come Next Generation EU promettono di sostenere. Per questo la festa dell’Europa che celebriamo oggi è anche una festa delle Città, una festa per Bologna, che dell’Europa si sente pienamente parte, e con un ruolo da protagonista”.