Festa dell’Europa, Sessione europea del Consiglio comunale. L’intervento della presidente Luisa Guidone

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BOLOGNA – Ieri mattina si è tenuta in videoconferenza la Sessione europea del Consiglio comunale in occasione della Festa dell’Europa. La seduta, trasmessa in diretta, è disponibile sul canale YouTube del Comune di Bologna. Di seguito l’intervento della presidente Luisa Guidone:

“”Gentili consiglieri, assessori della giunta, autorità civili e militari presenti, gentili ospiti, un saluto e un benvenuto a voi e a tutti coloro che ci seguono online. Oggi il consiglio si riunisce in forma solenne in occasione delle celebrazioni della festa dell’Europa che si celebra il 9 maggio di ogni anno, data che ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet ed esposto nella Dichiarazione Schuman, che segna l’inizio del processo d’integrazione europea con l’obiettivo di una futura unione federale. Durante questa pandemia il dibattito sul ruolo e sull’importanza dell’Europa si è riacceso in una chiave nuova e non priva di contraddizioni. Il mondo intero si è trovato di fronte ad un problema globale che non è neanche possibile ipotizzare che possa essere risolto innalzando steccati, facendo valere confini e chiudendosi in una qualche forma di autarchia moderna, perché il virus non può essere fermato ad una dogana, perché abbiamo bisogno di materiali che non produciamo e neppure potremmo mai avete la certezza di riuscire a produrre in modo autonomo (dai DPI ai più complesso vaccini) e perché di fronte ad una crisi di tale portata è evidente che la cooperazione tra tutti è l’unica via d’uscita perché dalla pandemia nessuno Stato ne uscirà mai completamente se non insieme a tutti gli altri.

Di qui il ruolo dell’Europa, stretta tra le grandi potenze in una morsa tra gli individualismi, le fughe in avanti, il protezionismo illusorio di alcuni, l’Europa si è svegliata dove si affrontare in una volta sola la carenza di competenze unitarie in materia sanitaria in un luogo di libera circolazione di merci e persone, la pronta rincorsa a sopperire all’insufficienza di strumenti economici ordinari di sostegno agli stati, la questione degli investimenti nel campo della ricerca scientifica, la diversità di approccio alla pandemia tra i vari stati, la posizione di debolezza nei confronti delle case farmaceutiche con conseguente balbettio sul tema dei brevetti ecc. In tutto questo chi di noi non ha pensato quanto sarebbe stato importante negli anni scorsi costruire più Europa, un’Europa più strutturata, più lungimirante, più forte, quanto tempo perso.
E chi di noi non ha pensato guardando ancora una volta morire in mare centinaia di donne uomini e bambini che l’Europa è e sarà sempre molto di più di quello che noi stessi pensiamo, che l’Europa è innanzitutto la culla di una cultura terza, diversa, millenaria, umana, civile e questo rimarrà per sempre scolpito in modo indelebile. Ed ecco che piano piano l’Europa si è rimboccata le maniche e sta dando risposte importanti a partire dagli strumenti economici guardando alle prossime generazioni e alle tematiche ambientali, evidentemente non basta, ma noi ora sappiamo che da soli non potremmo mai comunque affrontare il mondo intero ed i suoi egoismi.
Questa breve premessa introduce un tema importante e cioè la dimensione urbana della nostra Europa, perché il viaggio tra le città europee ci dice molto di come un’idea identitaria trasversale circoli ormai da centinaia di anni e quanto alla fine la dimensione reale dei grandi temi abbia a che fare con le città dove si sviluppa la nostra identità.
Ed ora ho il piacere di passare la parola al nostro illustre ospite il dottor Antonio Parenti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Passerò poi la parola per le conclusioni alla vicesindaca Valentina Orioli”.