Ferrara, ‘Le malattie infettive del Migrante e del Viaggiatore’

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La situazione socio-sanitaria dei migranti nel nostro Paese al centro del convegno in programma venerdì 18 novembre  presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna a Cona

Unife Università degli studi di Ferrara logoFERRARA – Si parlerà della situazione socio-sanitaria dei migranti nel nostro Paese nel corso del convegno “Le malattie infettive del Migrante e del Viaggiatore”, giunto alla sua quinta edizione, che si terrà venerdì 18 novembre a partire dalle ore 8 presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna a Cona, (via Aldo Moro, 8).

Organizzato dal Prof. Carlo Contini, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Universitarie di Unife, il convegno si focalizza anche sugli aspetti epidemiologici e clinici delle nuove malattie infettive emergenti e riemergenti anche legate ai viaggi che hanno un impatto considerevole sulla salute pubblica.

“In Italia, negli ultimi vent’anni, la popolazione immigrata è cresciuta di quasi 20 volte, subendo, nell’ultimo decennio, un incremento pari a oltre il 150%, con rilevanti differenze tra le regioni – afferma Contini – Al patrimonio di salute dell’immigrato che appariva giovane, forte, con maggiore stabilità psicologica e spirito d’iniziativa e quindi più sano (effetto migrante sano), si è contrapposto, al suo arrivo in Italia o in altri paesi ospitanti, un patrimonio che si sta dissolvendo sempre più rapidamente (effetto migrante esausto), per malessere psicologico, mancanza di lavoro e reddito, degrado abitativo, assenza di supporto familiare. La nuova organizzazione della vita conseguente al totale sradicamento dall’ambiente di origine e dalle proprie sicurezze è divenuta e diviene così ogni giorno fonte di stress e pericoli per la salute”.

“In tale contesto – prosegue Contini – anche le malattie infettive, pur non preponderanti tra le patologie del migrante, rappresentano un importante focus del fenomeno migratorio, anche se spesso identificano il migrante quale untore da bonificare e da cui difenderci. E’ innegabile che l’emergere di nuove patologie infettive e la ricomparsa di altre che sembravano destinate a ridursi o ad estinguersi, rappresentano argomenti attuali nella società in cui viviamo e sono quindi riportate all’attenzione in questa edizione del Convegno. Il rischio di contrarre la tubercolosi è pari a 10-15 volte in più tra gli immigrati rispetto alla popolazione italiana, per la fragilità sociale legata al processo migratorio e al paese ospitante, in cui l’incidenza è assai bassa e stabile (5-7 casi/100.000 abitanti). L’infezione da HIV/AIDS, evidenzia un costante e rapido aumento nel tempo dei casi notificati in stranieri, con un tasso di incidenza di quasi 4 volte superiore a quella italiana. A questa si aggiungono le altre malattie sessualmente trasmesse, facilitate anche dalle condizioni di sfruttamento sessuale cui sono sottoposte donne e uomini immigrati. La salute dei migranti è divenuta una delle sfide in Sanità Pubblica e riguarda la necessità di garantire percorsi di tutela a coloro che per vari motivi si trovano a vivere ai margini del sistema. Le caratteristiche interdisciplinari del convegno permetteranno ai partecipanti di interagire con tutte le progfessionalità presenti, stimolando la collaborazione e migliorando il network di assistenza”.