Rimini

Famiglie indigenti di Rimini e provincia: il progetto delle associazioni

Si chiama “Solidarietà virale”

RIMINI – Solidarietà Virale è il progetto partito in questi giorni grazie al quale persone e famiglie indigenti del territorio provinciale trovano una risposta a bisogni primari come cibo e igiene.

Un’iniziativa nata dall’unione di forze tra il mondo dell’associazionismo, Caritas a Comunità Papa Giovanni XXIII, e le istituzioni, Comune di Rimini e Riccione, e grazie alla partecipazione della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus e del Rotary Club Rimini.

Attraverso la Fondazione arrivano a Rimini prodotti alimentari inclusi quelli relativi al programma FEAD (Fondo di Aiuti Europei agli indigenti) che vengono distribuiti dai volontari delle due associazioni a persone e famiglie duramente colpite dal Covid-19, a causa del virus e delle condizioni di povertà in cui vivono per aver perso ogni fonte di sostentamento.

Le persone in difficoltà fanno richiesta ai comuni attraverso i due numeri dedicati del Comune di Rimini e del Comune di Riccione.

Il Comune di Rimini è capofila per il distretto sociosanitario di Rimini Nord (comuni di Bellaria Igea Marina, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Poggio Torriana, Rimini, Sant’Agata Feltria, San Leo, Santarcangelo di Romagna, Talamello, Verucchio) e il numero da chiamare è lo 0541 704000.

Il Comune di Riccione è capofila per il distretto sociosanitario di Rimini Sud (Cattolica, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Montescudo-Monte Colombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Mondaino, Morciano di Romagna, Riccione, San Clemente, San Giovanni in Marignano, Saludecio) e il numero è 0541 608310. I comuni verificano il bisogno e girano la segnalazione alle associazioni.

«In questo frangente così particolare e difficile, ci siamo messi a disposizione delle istituzioni per dare il nostro contributo — dichiara Stefano Dalmonte presidente della Fondazione Banco Alimentare —. Siamo felici di poter collaborare con le realtà del territorio, enti pubblici ed associazioni. L’aiuto arriva così in modo capillare a chi sta soffrendo».

«E’ un emergenza terribile, ed è venuto fuori un grande spirito di comunità. Tante richieste arrivavano alla Caritas e alla Papa Giovanni, a cui possiamo provare a rispondere solo unendo le forze di tutti, istituzioni, volontariato, cittadini per aiutare chi è in difficoltà — fanno sapere le associazioni —. Come ci ha indicato Papa Francesco ‘la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità’, solo come riscoprendo il senso di comunità possiamo salvarci».

I bisogni sono diversi, chi vuole collaborare al progetto può contattare la Comunità Papa Giovanni XXIII o la Caritas.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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