Economia solidale, Fasano: “Modello da incentivare”

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Il presidente della commissione consiliare Servizi ha guidato un percorso con le principali realtà del settore, tra le quali anche Portobello

Municipio-Comune-ModenaMODENA – Si occupano di agricoltura biologica, di finanza etica, di commercio equo e solidale, di banche del tempo, di co-housing, di riciclo di materiali e di tante altre attività economiche, sociali e culturali, in parte profit in parte legate al volontariato. Tra i più conosciuti l’emporio sociale Portobello.

Sono le realtà che costituiscono l’economia solidale, tanti gruppi e associazioni, in alcuni casi vere e proprie aziende, che “mettono il valore della reciprocità al centro della loro attività”, come spiega Tommaso Fasano, presidente della commissione consiliare Servizi del Comune di Modena che al tema ha dedicato un percorso coinvolgendo i principali raggruppamenti a cui fanno riferimenti i soggetti del settore: il Distretto di Economia solidale e la Rete dell’Economia solidale.

“Si tratta di realtà che mirano al conseguimento di obiettivi di interesse collettivo – spiega Fasano – come l’equità nella distribuzione e ripartizione delle risorse, la costruzione di legami tra i soggetti coinvolti, il rispetto dell’ambiente. Si tratta di un modello economico capace di creare posti di lavoro e garantire diritti, ma allo stesso tempo si distingue dalla classica economia di mercato in quanto accresce la consapevolezza individuale e collettiva sui processi sociali in atto. Questo modello di sviluppo ‘sano’ genera opportunità e contribuisce alla coesione della comunità, per cui è importante che venga promosso e incentivato”.

Il percorso sviluppato dalla commissione consiliare, che continuerà anche nel 2018, è nato dopo l’approvazione nel 2014 della legge regionale sulla promozione e il sostegno all’economia solidale. “Si è trattato – ricorda Fasano – di un riconoscimento a molte esperienze e pratiche già diffuse da tempo nel nostro territorio. Il Consiglio comunale ha quindi approvato una mozione che puntava a recepire le istanze di quella legge e a costruire una cornice entro cui gli attori dell’economia solidale potessero operare nelle migliori condizioni possibili. Con i due raggruppamenti dei soggetti del settore abbiamo iniziato a lavorare per conoscere meglio questo modo così articolato e vario, ma tra cui spiccano realtà come l’emporio sociale Portobello, che fornisce un aiuto alle famiglie in difficoltà in stretta relazione con i servizi sociali del Comune”.

All’incontro della commissione che si è svolto nelle scorse settimane, inoltre, hanno partecipato Giorgio Prampolini, presidente Rete economia solidale di Modena; Antonio Lo Fiego, presidente regionale Associazione italiana Agricoltura biologica; Anna Lisa Lamazzi, presidente Arci Modena; Carlo Lugli, presidente MioGas Modena e consigliere Des (Distretto economia solidale) Modena; Carla Coriani, presidente associazione Mercatino BioDiSera; Paolo Contini, presidente Gruppo iniziativa territoriale Banca etica.

“Tutti – conclude Fasano – si sono dimostrati disponibili a mettere a disposizione della comunità le loro conoscenze e a collaborare con l’amministrazione per trovare soluzioni innovative su temi specifici. D’altra parte, in un’ottica di condivisione delle risorse e delle informazioni, l’amministrazione dovrebbe mappare i soggetti attivi, in modo da metterli in rete e promuovere sinergie. L’economia solidale fornisce un contributo prezioso allo sviluppo sociale della città ed è importante che i suoi progetti possano essere sostenuti dall’amministrazione”.