Domani a Parma workshop interdisciplinare “Idee di spazio”

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Alle 16 in Aula della Bandiera, in occasione della presentazione del libro “Vita nello spazio. Sull’esperienza affettiva dell’architettura” di Federico De Matteis

PARMA – Martedì 26 novembre, alle 16, nell’Aula della Bandiera della Sede Centrale dell’Ateneo (via Università 12), in occasione della presentazione del libro Vita nello spazio. Sull’esperienza affettiva dell’architettura di Federico De Matteis, si terrà un workshop interdisciplinare di confronto tra docenti di Composizione Architettonica e Urbana, Letteratura Comparata, Estetica e Geografia Culturale organizzato dall’Unità di Architettura dell’Ateneo in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Parma.

L’iniziativa sarà articolata in due momenti: uno di discussione e uno di presentazione editoriale.

Il primo momento vedrà un intervento iniziale del prof. Carlo Mambriani, coordinatore dell’Unità di Architettura dell’Ateneo, dal titolo Attraversare gli spazi dei saperi, che introdurrà l’ospite, il prof. Federico De Matteis, docente di Composizione Architettonica e Urbana dell’Università dell’Aquila, sul cui contributo, dal titolo Lo spazio affettivo dell’architettura, si confronteranno i successivi relatori, esponenti di diverse discipline:

· L’architettura tra estetica e poetica dello spazio, Rita Messori, docente di Estetica e Teoria delle Arti

· Che genere di spazio? Dai confini tra letteratura e architettura, Giulio Iacoli, docente di Letteratura Contemporanea

· Geografie emozionali e radicamento territoriale, Davide Papotti, docente di Geografia Culturale

· Esperienza dell’architettura e architettura delle relazioni, Dario Costi, docente di Composizione Architettonica e Urbana.

Il secondo momento sarà dedicato alla presentazione editoriale del volume a firma del prof. De Matteis, edito da Mimesis, e sarà caratterizzato da uno spazio di dibattito tra docenti, studenti e professionisti presenti in aula.

Abstract del libro

Sin dalla fine del XIX secolo, il termine spazio ricorre costantemente nella letteratura architettonica, tanto da essere giunto, nel tempo, a ricapitolare quasi integralmente i temi del progetto. Per gli architetti e tutti gli altri progettisti che si occupano della trasformazione dell’ambiente, dunque, lo spazio rappresenta un tema centrale, dotato peraltro di una specificità disciplinare. Tuttavia, a fronte di questo carattere fondante, il discorso teorico sullo spazio in architettura appare oggi inadeguato, minato da una vaghezza che lo rende inapplicabile come strumento per la pratica del progetto, nonché datato, se consideriamo che molte delle (peraltro controverse) formulazioni teoriche cui si fa riferimento nel parlare di spazio architettonico risalgono alla metà del secolo scorso.

Al contrario, negli ultimi venti anni nelle scienze umane si è assistito ad uno spatial turn che ha interessato trasversalmente la geografia umana, l’antropologia e la filosofia, con importanti ramificazioni nelle scienze cognitive e affettive. Con varie declinazioni, lo spazio è divenuto centrale nella descrizione della relazione del soggetto con l’ambiente circostante e con gli altri soggetti che lo occupano; relazione costituita dalla corporeità vissuta degli individui, dalle azioni percettive e dalla risposta affettiva, in una dinamica di costante codeterminazione. Anche nella teoria dell’architettura contemporanea è giunta l’eco di queste trasformazioni del pensiero, elaborate tuttavia in forma asistematica ed eccessivamente semplificatoria.

Il volume “Vita nello spazio. Sull’esperienza affettiva dell’architettura” si pone l’obiettivo di descrivere un modello di spazio che tenga conto della complessità e ricchezza dell’esperienza che il soggetto fa dell’ambiente. Tale esperienza si fonda sulla risposta preriflessiva allo spazio, momento che fonda l’apprezzamento e influenza le successive interpretazioni da parte del soggetto. Al centro dell’indagine la dinamica percezione – movimento – emozione, fondata sulla corporeità del soggetto e centrale nel comprendere il modo in cui agiamo negli ambienti che abitiamo.

Pur basandosi su una diversità di ambiti disciplinari, il libro è centrato sulle questioni inerenti il progetto architettonico, avvalendosi di un ampio numero di esempi di ambienti costruiti, dei quali vengono descritte le condizioni situazionali che influenzano la percezione dello spazio da parte del soggetto. Si tratta quindi di un volume a carattere introduttivo, che coniuga aspetti centrali dell’architettura con temi derivanti dalla fenomenologia, dall’estetica, dalle scienze cognitive ed affettive, in un’ottica di aggiornamento del concetto di spazio secondo quanto elaborato in altri ambiti scientifici.