Dodici vini in bianco per l’estate

82

Le proposte del Club dei Bianchi in Romagna: dall’Albana al Trebbiano passando per Pignoletto, Rambela, Pagadebit e Rebola

CESENA – E’ un’estate in bianco quella da vivere in Romagna. Da assaporare con un calice in mano, come aperitivo o a tutto pasto, fermo o frizzante, lasciandosi cullare dalla brezza del mare, o della collina oppure per una pausa di relax seduti ai tavolini spuntati come funghi in ogni via o piazza della città d’arte. La Romagna è una terra unica non solo per le sue meraviglie storiche e naturalistiche ma anche per i suoi vini, quelli intimamente legati alla sua terra, che ne fanno un unicum nel panorama nazionale. E allora quale modo migliore di degustare la Romagna se non quello di immergersi nei suoi vini a bacca bianca, che hanno trovato nel Club dei Bianchi in Romagna, il giusto modo per essere valorizzati e riconosciuti anche oltre i confini regionali.

Dodici sono le cantine del Club in rappresentanza dell’intero panorama enologico della Romagna. E 12 sono i vini proposti per l’estate, uno per cantina, per assaporare il territorio in maniera diversa, attraverso un percorso che dall’imolese arriva sino al riminese.

Il nostro viaggio parte dalla parte alta della Romagna enologica, dall’imolese, con due proposte di Albana metodo classico, quasi una rarità per il vitigno autoctono per eccellenza del nostro territorio: Branchini con il suo ‘1858’, bollicina piacevole e armoniosa, mentre Fattoria Monticino Rosso propone il finissimo perlage del suo ‘Blanc de Blanc’ Pas Dosè.

Rimaniamo nell’imolese e sempre nelle bollicine, Tenuta Merlotta candida ‘Prèdio’ la gran cuvèe brut, incontro di pinot nero e chardonnay, mentre Tenute d’Italia propone la freschezza del Pignoletto con il ‘Santerno’.

Nel territorio di Brisighella è un altro autoctono per eccellenza della Romagna a lasciare il segno: il Trebbiano. Fondo San Giuseppe lo valorizza con il ‘Tèra’ Docg Colli di Faenza da uve di due piccoli vigneti in collina, mentre Ballardini risalta la spensieratezza del vitigno con ‘Le case’ Romagna Dop.

Rimaniamo in collina, a Castelbolognese, e andiamo a Tenuta Masselina con la sua eclettica Romagna Albana Docg versione secco che ben si adatta a tante tipologie di piatti. Il tour ravennate si chiude da Randi a Fusignano con il ‘Ramba’ Ravenna bianco Igt Igp ottenuto da uve Famoso, mentre Tenuta Uccellina a Russi propone ‘Biribèsch’ vino bianco frizzante ancestrale, da un antico vitigno locale conosciuto con il nome dialettale di Cavecia.

Il nostro percorso si snoda sulle colline di Bertinoro, da Celli, con il suo ‘Campi di Fratta’ Romagna Doc, un Pagadebit che nasce da uve tenaci come la tradizione contadina. Nel cesenate Zavalloni propone l’Albana secco Docg Romagna con il suo bouchet di sentori floreali. Infine le colline del riminese con la splendida Tenuta Saiano raccontata da L’Animo, la Rebola dei Colli di Rimini Doc espressione delle altitudini influenzate dal mare.