SAN CLEMENTE (RN) – Domani sera, venerdì 2 maggio, alle ore 20.30, al Teatro Giustiniano Villa di San Clemente (Sant’Andrea in Casale, ingresso libero), Ettore Bassi e Debora Iannotta saranno i protagonisti della presentazione del libro: “Dio come Mi amo… Per amarti di più” (Graus Edizioni) che vede la prefazione a cura di Roberto Vecchioni. Accanto a Bassi e Iannotta anche Lino Pariota, compositore delle book sound scapes.
Bassi, Iannotta e Pariota dopo la tappa di San Clemente si sposteranno, nei prossimi giorni, a Santarcangelo e Coriano.
DIO COME TI…LEGGO
(Sinossi)
“Parità di genere”, “violenza contro le donne”, “pari opportunità”, “femminicidio”, “diritti della donna”, “patriarcato”, “delitto passionale”…. tutti termini che sentiamo quotidianamente ormai nei discorsi della gente, nei dibattiti televisivi, negli interventi dei politici, che leggiamo sui manifesti dei cortei, che ritroviamo nelle iniziative promosse dalle associazioni per i diritti umani, che inondano i social media in tutte le declinazioni della fantasia. Insomma la nostra “società civile” sembra attanagliata da questo inestricabile problema, che poi si racchiude in una semplice cornice : la Donna inerme, incapace di difendersi, viene brutalizzata, fatta preda, dall’ Uomo diventato inesorabilmente “mostro violento e sanguinario”, incapace di affrontare il confronto, di intavolare un dialogo o di reggere a una problematica, scegliendo la via dell’eliminazione fisica come unica soluzione. Mentre quella che la “società civile” dal canto suo propone come soluzione non è altro che punitiva, coercitiva, esclusiva, la ricerca del capro espiatorio, l’accendere la miccia della divisione e del conflitto tra i generi ma, soprattutto, il continuare a gettare caos e confusione in una società che avrebbe bisogno invece di una chiara e rassicurante indicazione per uscirne.
Partendo dalla semplice riflessione per cui se si è infelici si cerca di cambiare, ci siamo chiesti come mai l’Uomo e la Donna sembrano non avere la forza necessaria per il cambiamento, non riuscire a instradare un progetto per invertire la rotta, per trovare una soluzione. Oppure, potrebbe essere che non sono esattamente loro i responsabili di tutto questo ? E allora chi lo è ? E che cosa ha usato per arrivare a questo ? Da dove è passato?
E così si è innescata una ricerca, una profonda, lunga, accurata ricerca nell’ambito delle Scienze del comportamento, nella storia del Costume di questo Paese, nei fenomeni sociologici che determinano le tendenze e le abitudini. Ne è venuto fuori un quadro molto interessante che ci rivela come negli anni, già dal secolo scorso, molto si è mosso, sfruttando uno dei tanti “strumenti” che la società utilizza per penetrare la coscienza della gente, cioè l’Arte, la musica, l’intrattenimento leggero. In perfetta cooperazione con altri acuti espedienti (agitazione del malcontento, paura, sobillazione della rabbia sociale, competitività spinta…), attraverso la retorica del “bene comune”, della “crescita sociale”, dell’ “abbattimento delle disuguaglianze”…come dei semi che il contadino sparge nel solco dell’aratro, così dei messaggi, più o meno velati, hanno iniziato a instradare l’Uomo e la Donna verso una condizione di separazione e di profondo conflitto. Inconsapevolmente.
Ne nasce uno spettacolo dal titolo evocativo, che prende spunto proprio da una canzone d’amore : “Dio come ti amo. Per uomini che amano le donne” , che proprio attraverso le canzoni della cosiddetta “musica leggera” , nell’arco di cinquant’anni del ‘900, quindi nella culla di quella che oggi è la società che stiamo vivendo, grazie alla cassa di risonanza del successo popolare, del Festival di Sanremo, del tormentone estivo o del ballo alla moda, ci rivela una “traccia” nella quale in realtà si è annidata, con la potenza delle emozioni, una subdola deriva della quale l’Uomo e la Donna sono caduti vittime, ignare, allo stesso modo. Fino ad arrivare a oggi, prede della retorica, del qualunquismo, del giustizialismo di sistema.
Da qui l’idea di un libro “Dio come ti…vedo! Per Donne e Uomini che tornano all’ Amore” che, come estensione dello spettacolo teatrale, ma anche come approfondimento ed espansione di quel tema, ci racconta la storia di Gilda e Riccardo, una Donna e un Uomo, che ci riportano le emozioni quotidiane, semplici, potenti e profonde di quegli anni, lungo l’arco della loro vita immersa in quei cambiamenti, in quelle silenti o chiassose rivoluzioni, negli spaesamenti, nei moti del cuore, con le inquietudini dell’anima, gli entusiasmi e le speranze, di due esseri umani semplici e straordinari, come tutti. Cercando di restituirci una verità “dall’interno” di un percorso che alla fine svela la sua faccia, il vero volto del “tradimento” all’ Amore: ha disatteso le promesse, ha disilluso le speranze, ha spezzato l’innocenza di questi due esseri sublimi, l’Uomo e la
Donna, che non chiedono altro che “salire verso il Cielo”, l’Uno grazie all’Altro.
Lo spettacolo, così come il libro, va detto, partono da un assioma: sembra esserci una qualche volontà superiore, non certo Divina, che agisce sopra le teste della gente comune, della normale Umanità che affronta quotidianamente la vita con coraggio, abnegazione e bellezza. Una volontà che sembra non interessata al reale Bene. Le ragioni, gli scopi o la verosimiglianza di tale “volontà” non vengono affrontate in questa sede, non interessano allo sviluppo di questo tema. Noi vogliamo porci un passo più avanti, andare a guardare la concretezza di ciò che tocca tutti i giorni il nostro vivere. Per far questo partiamo da una constatazione oggettiva : la forza vitale più potente dell’Universo, che agisce, vive e trova compimento nella Relazione tra Uomini e Donne, motori imprescindibili di questo geniale ingranaggio del Creato, oggi è terribilmente minata, è evidentemente sotto attacco. E con essa lo è la Pace su questo Pianeta, che da quella stessa forza dipende.
Il libro è un invito, ormai resosi urgente, a guardare la questione da una prospettiva più consapevole, più disincantata, offrendo uno sguardo di tenerezza e di coraggio insieme: l’Uomo e la Donna, nella loro Essenza, sono le uniche vere vittime di un “movimento” che li ha portati lontano da sé stessi, in un mare troppo agitato. Ma sono anche gli unici che portano in sé la soluzione. Se torneremo a guardarci “dentro”, torneremo a riconoscerci l’un l’altro e a realizzare l’Essenziale, la cui via, già all’inizio dei Tempi, venne indicata…
“….e così anche il Cielo si senti partecipato. E la Vita, nel suo intero, si realizzò. Senza fatica ”