Cesena

Dalle donne ebree cesenati all’antica e scomparsa Sinagoga (FOTO)

All’Archivio di Stato cittadino una mostra con tutti gli atti dal Medioevo all’Età moderna

CESENA – Prosegue all’Archivio di Stato di Cesena l’esposizione della documentazione archivistica riguardante la condizione delle donne ebree a Cesena, allestita domenica 10 ottobre in occasione di “Domenica di Carta” nell’ambito della Giornata europea della Cultura ebraica e della presentazione del libro “La presenza ebraica a Cesena tra Medioevo ed età moderna, storie, persone, luoghi” di Maurizio Abati e Alberto Gagliardo. La mostra si concentra sui nomi delle donne ebree risalenti ai secoli XIV e XVesimo e oggi raccolti in un post-introduttivo all’esposizione delle fonti documentarie prescelte, quasi a registrare la traccia rappresentativa di un’epoca che confluisce attraverso le fonti archivistiche nell’esaltazione della stessa.

Questo racconto procede grazie alla serie di atti esposti nelle stanze dell’archivio: si tratta dei volumi di notai come Baldassarre Albertini, e della testimonianza della presenza di una sinagoga a Cesena documentata dai due atti notarili di Antonio Forti e Girolamo Zanolini, quest’ultimo la traccia del trasferimento della sinagoga dalla Contrada Croce di Marmo alla contrada San Zenone. La parte centrale del percorso invece è dedicata a tre donne scelte per i nomi inusuali e delicati, come gli stessi autori Alberto Gagliardo e Maurizio Abati hanno descritto nel loro libro: “Rica”, figlia del bolognese Abramo di Giacobbe Finzi, come descritto dal notaio Pietro Pasini il 22 ottobre 1499, che sposò Leone di Dattilo da Fano; “Cella”, moglie di Olivuccio di Emanuele del Pozzetto (1474), che veniva da Ferrara come da atto del notaio Antonio Zanolini; e “Persiete”, originaria di Chambery, nella Savoia francese, atto redatto da Pasini nel 1500. Si racconta che Persio di Angelo ricevette 67 fiorini d’oro per la dote della giovane Persiete, per il matrimonio con Leone, figlio a sua volta di un altro Persio di Mosè.

Le fonti citate nel libro dei due autori sono numerose e se si dovessero esporre tutte coprirebbero una metratura notevole. Di sicuro l’archivio notarile cesenate (dal 1386 al XIX secolo) conservato nella sezione dell’Archivio di Stato di Cesena è tra i fondi più preziosi della memoria storica della città di Cesena. A tal proposito, tra i documenti collocati nella parte conclusiva dell’esposizione troviamo anche uno dei tanti preziosi cabrei conservati nel nostro Istituto rilevato da Giuseppe Foschi nel 1835.

L’ingresso alla mostra è gratuito (Sezione Archivio di Stato di Cesena – Via C. Montalti, 4). È possibile visitare il percorso nelle giornate di mercoledì e venerdì fino al 15 dicembre.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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