Parma

Dal 22 marzo un nuovo ciclo dei “martedì interlinguistici”

chiostro dazeglio – foto dal sito dell’Università di Parma

Organizzati all’interno dell’insegnamento di Interlinguistica dell’Università di Parma, gli incontri si terranno nel plesso di via D’Azeglio, sempre alle 17.30

PARMA – Terminato il primo ciclo, riprendono i martedì interlinguistici, nati all’interno dell’insegnamento di Interlinguistica dell’Università di Parma per avvicinarsi agli interessi di studentesse e studenti coinvolgendoli direttamente.

I nuovi incontri si terranno il 22 marzo, il 12 aprile, il 3 e il 24 maggio sempre alle 17.30 nel plesso di via D’Azeglio dell’Ateneo: quelli del 22 marzo e del 24 maggio in Aula C; quelli del 12 aprile e del 3 maggio in Aula A1.

Il 22 marzo sarà di scena Alessarco e la sua Uranopoli: creare una lingua nel mondo anticoLa lingua dell’Uranopoli di Alessarco è fra i primi esempi attestati, se non il primo in assoluto, di creazione linguistica: Ateneo, scrittore egizio dell’età imperiale (muore dopo il 192), scrive di come, all’atto della fondazione della città (316 a.C.), Alessarco di Macedonia “introdusse degli idiomi particolari” con chiara finalità politico-identitaria. A parlarne sarà Filippo Pelacci, laureando magistrale in Italianistica dell’Università di Bologna.

Il 12 aprile l’incontro è dedicato a Lo zaum’, creazione linguistica del futurismo russo. Di questo esperimento, nato dall’humus del futurismo russo a sottolineare come i suoni, nella comunicazione umana, precedano in significatività i significati, sarà relatrice Francesca Illiano, specialista in Traduzione Audiovisiva all’Università di Parma.

La Fede Bahá’i e la ricerca di una lingua universale è invece il tema che il 3 maggio affronterà Anna Mazza, laureanda magistrale in Lettere Classiche e Moderne dell’Università di Parma. Bahá’u’lláh (1817-1892), il fondatore della fede Bahá’i, affermò che uno dei segni della maturità delle Nazioni sarebbe stato quello di scegliere una lingua esistente o inventata da insegnare a scuola insieme alla lingua madre e adottare una scrittura universale, la cui adozione avrebbe contribuito a eliminare la paura del diverso e le incomprensioni, facilitando in questo modo lo stabilirsi della Pace.

Infine, il 24 maggio lo spazio è dedicato a Parlare la pandemia: problemi di linguistica generale. La lingua del virus ha creato, separato, organizzato e/o cambiato il mondo circostante. A discuterne sarà Vanni Di Stefano, laureato in Lettere Moderne all’Università di Parma con una tesi sulla percezione linguistica della pandemia da Sars-Cov-2, e con un master di II livello in Intelligenza artificiale per le scienze umane all’Università di Napoli ‘Federico II’.

Condividi
Pubblicato da
Roberto Di Biase

Articoli recenti

Gallery16 Bologna: appuntamenti della settimana

BOLOGNA - Gallery16 è lo shop di dischi, libri e il cocktail bar che vi…

50 minuti fa

Lettera del Vescovo, “Costruire ponti di fraternità”

Il sindaco Muzzarelli commenta il messaggio di don Erio alla città: “Appello alla comunità che…

1 ora fa

4.a Commissione consiliare: martedì 30 gennaio 2024 alle 15.30 nella sala del Consiglio comunale e sul web

Esame di delibera per regolamento garante dei diritti delle persone private della libertà personale FERRARA…

1 ora fa

Il Comune di Russi prosegue il percorso di innovazione digitale

Nel 2023 implementati vari servizi per andare incontro ai cittadini. Nel 2024 in corso di…

14 ore fa

In via Medaglie d’Oro si smonta una gru: circolazione sospesa

Il provvedimento mercoledì 31 gennaio e giovedì 1 febbraio all’altezza del civico 44 MODENA -…

15 ore fa

Provincia di Modena: Cammino di Santa Giulia, dalla Corsica alla Lombardia

Un itinerario storico che attraversa la provincia MODENA - Promuovere e valorizzare il tratto modenese…

14 ore fa

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy

SOCIAL: Facebook - Twitter