Dagli assetati campi. Una memoria di Giovanni Nadiani

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Sabato 20 ottobre (ore 17.00) alla biblioteca comunale di Russi. Interverranno Gianni Parmiani, Elio Pezzi e Nevio Spadoni

RUSSI (RA) – Sabato 20 ottobre 2018, alle ore 17.00, nei locali della biblioteca comunale, il Comune di Russi, in collaborazione con l’associazione culturale Ettore Masoni, l’associazione Capit di Ravenna e la ditta Franco Ferruzzi commercio uova, promuove un incontro per ricordare il prof. Giovanni Nadiani (1954-2016), uno dei maggiori artisti ed intellettuali romagnoli del cosiddetto “post ’68”, il quale era molto affezionato a Russi, città che lo ha visto protagonista, in particolare tra il 1981 e il 2015, di numerose iniziative culturali, in particolare letterarie e teatrali, promosse da diversi enti ed associazioni, a partire dalla presentazione della prima raccolta poetica, Il sicomoro (1981), del poeta concittadino Elio Pezzi.

Poeta, scrittore, traduttore e saggista (era originario di Cassanigo di Cotignola ed è vissuto a Reda di Faenza), dal 2001 fino alla scomparsa, avvenuta a Faenza il 27 luglio 2016, Giovanni Nadiani è stato docente di lingua e letteratura tedesca all’Università di Bologna, presso l’Istituto interpreti e traduttori di Forlì. Dopo la pubblicazione della tesi di laurea, nel 1984 ha pubblicato la sua prima opera letteraria – dagli assetati campi –, una raccolta di poesie in romagnolo e in italiano, nonché di poesie in plattdeutch, un dialetto del nord della Germania, della tedesca Greta Schoon, da lui tradotte in romagnolo. Da tale raccolta, edita nella collana di letteratura popolare romagnola del movimento poetico Mopoeita di Ravenna e presentata anche a Russi, è stato mutuato il titolo dell’incontro-ricordo di Nadiani.

Tra i maggiori poeti del secondo ‘900, Giovanni Nadiani fa parte della tradizione poetica romagnola, una delle più amate e conosciute a livello nazionale e internazionale, presente in tutte le antologie poetiche dialettali dalla fine degli anni ’70 ad oggi, proprio grazie a poeti come lui, nati negli anni del “boom economico”, i quali non si sono accontentati del facile benessere, della latente violenza, del distacco dalle radici della propria cultura, ma hanno testimoniato con passione e ironia la fedeltà alla vita e alla parola, ma anche che la ricerca della bellezza e della verità sono sempre possibili.

A ricordare Nadiani saranno tre persone che lo hanno conosciuto e hanno condiviso con lui un tratto d’arte e di vita: il ravennate Nevio Spadoni, il maggior poeta contemporaneo in lingua romagnola, l’amico poeta russiano Elio Pezzi e l’attore ed autore lughese Gianni Parmiani.