Dagli archivi del Comune di Parma tutta l’effervescenza del Crodino

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Quando le carte riescono a raccontare una storia

PARMA – Sono stati in tanti, sabato 28 agosto, nel verde della Cittadella e accolti da LOSTELLO, a partecipare alla presentazione della vicenda di Piero Ginocchi, l’imprenditore che emigrato giovanissimo da Parma divenne l’inventore del Crodino.

L’Archivio Storico del Comune di Parma ed il Centro Studi Piero Ginocchi di Crodo, nel 120° anniversario della nascita, hanno promosso una presentazione pubblica della storia dell’imprenditore  dell’“analcolico biondo”.

Pietro (detto Piero) Ginocchi, nato a Parma nel 1901, imprenditore all’avanguardia che negli anni ’60, quale presidente delle Terme di Crodo Spa, ideò con l’enologo  Maurizio Gozzelino il Crodino®l’aperitivo analcolico per eccellenza, oggi noto in tutto il mondo.  A riannodare i fili di una vicenda che unisce la città di Parma ad un’altra importante filiera food conosciuta nel mondo sono stati il Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni, il Sindaco di Crodo Ermanno Savoia e l’enologo Gozzelino accompagnati da due ex lavoranti dell’azienda produttrice della bibita nel colorato costume tipico dell’alto Piemonte.

“Una vita avventurosa, un caso imprenditoriale, un prodotto conosciuto nel mondo che grazie ai documenti dell’Archivio Comunale di Parma hanno si è potuta ricostruire un quadro ancor più complessivo ed affascinante, che unisce due città e rappresenta un tassello della storia nazionale” ha commentato il Presidente Tassi Carboni.

Ginocchi rimase a capo della società sino agli anni ’80 quando, ormai anziano e senza eredi, gestì il delicato passaggio di una delle aziende più solide del settore ad una nota multinazionale. Negli ultimi anni, Ginocchi, quale segno di riconoscenza e gratitudine verso la popolazione di Crodo, per l’aiuto ricevuto nell’impresa industriale, volle e finanziò il Centro Studi che ancora oggi porta il suo nome e che raccoglie biblioteca, archivio, teatro, sala convegni e si occupa della gestione del Museo Nazionale delle Acque Minerali. Ginocchi morì a Milano nel 1998.