Covid. Ristori per i settori economici più colpiti dalla pandemia

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La Giunta regionale presenta un progetto di legge per 9,7 milioni di euro destinati a turismo, cultura, ristorazione, terzo settore e attività produttive dei territori alluvionati nel modenese

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Insieme per arginare e far fronte alle conseguenze economiche del Covid. La Regione Emilia-Romagna interviene ancora con nuovi ristori pari a 9,7 milioni di euro per sostenere i settori più colpiti dalla pandemia: turismo, cultura, ristorazione senza somministrazione (quale, ad esempio, quella su treni, navi e attività di catering), terzo settore, attività produttive e famiglie fragili dei territori alluvionati nel modenese il 6 dicembre scorso.

 Fondi che si aggiungono ai 34,9 milioni stanziati a partire dal 2020 per bar e ristoranti (21 milioni), stabilimenti balneari (5 milioni), agenzie di viaggio (1,7 milioni), imprese ricettive delle zone montane (2 milioni), agriturismi (1 milione), gestori piscine (1,5 milioni), attività escursionistiche delle motonavi (200mila euro), oltre al contributo integrativo per i gestori delle edicole (500mila euro) e al bando per taxi e Ncc che aprirà il prossimo aprile (2 milioni).

E in attesa del Decreto sostegni del governo, che metterà a disposizione dell’Emilia-Romagna oltre 9,3 milioni di euro che saranno distribuiti, grazie a una convenzione con Unioncamere, a discoteche e sale da ballo (3 milioni), palestre (2 milioni), cinema (1 milione), imprese culturali (1 milione e 360mila), spettacolo viaggiante (1 milione) e ambulanti delle fiere (1 milione).

Un totale, quindi, pari a poco meno di 54 milioni di euro che arriveranno direttamente sui conti correnti delle imprese come contributi a fondo perduto.

Ieri mattina il provvedimento approvato dalla Giunta regionale, che poi dovrà passare al vaglio della Assemblea legislativa, è stato illustrato in udienza conoscitiva in Commissione Politiche economiche alle associazioni di categoria per raccogliere osservazioni e proposte.

“Interveniamo ancora per sostenere il tessuto produttivo più colpito dall’emergenza sanitaria- afferma l’assessore a Turismo e Commercio, Andrea Corsini-. È una misura necessaria e giusta per aiutare i nostri imprenditori a tamponare una situazione sempre più difficile. Vogliamo agire in fretta e bene: per questo, come siamo abituati a fare, condividiamo ogni provvedimento con i territori e le persone, perché solo insieme possiamo prendere le decisioni migliori e procedere in modo efficace, dove c’è più bisogno”.

“A un anno dal primo lockdown- prosegue l’assessore- abbiamo destinato circa 54 milioni di euro a settori importanti per l’economia dell’Emilia-Romagna che, per le loro caratteristiche, hanno sopportato il peso maggiore delle limitazioni adottate per contenere il diffondersi della pandemia. Una nuova iniezione di liquidità cui seguiranno a breve altri fondi per attività non ancora comprese nei ristori regionali- chiude Corsini-, in attesa che gli effetti della campagna vaccinale ci accompagnino alla vera ripresa”.

 Turismo, cultura, ristorazione e terzo settore: 9,7 milioni per le attività colpite dall’emergenza sanitaria

In dettaglio il nuovo progetto di legge, che sarà presentato entro marzo in Aula per l’approvazione definitiva, prevede ristori per guide turistiche (1 milione di euro), maestri di sci, discipline alpine, fondo e snowboard (1 milione di euro), operatori del settore culturale creativo (600mila euro), organizzazioni di volontariato (1 milione di euro) e attività  di ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, di gelateria e pasticceria, di ristorazione su treni e navi e catering per eventi (4 milioni di euro).

A queste misure si aggiungono 2 milioni di euro per sostenere le attività produttive già colpite dal Covid, le famiglie e le persone in condizione di grave fragilità economica e sociale dei territori alluvionati dalla rotta del Panaro del 6 dicembre scorso nei Comuni di Nonantola, Castelfranco Emilia, Campogalliano e Modena.

Infine, 100mila euro sono destinati a coprire le spese di assistenza tecnica per la gestione dei ristori e per l’attuazione di misure di sostegno alle imprese attraverso convenzioni con Unioncamere.