Coronavirus. Verso il definitivo contenimento del focolaio di Bologna

125

11 positivi su 190 tamponi fatti presso l’azienda logistica nei giorni scorsi al centro dell’attenzione delle autorità sanitarie. Sotto controllo il cluster che da giorni teneva in apprensione le autorità sanitarie. Altri casi individuati e circoscritti

BOLOGNA – Dopo l’allarme innescato nei giorni scorsi dalla scoperta di un consistente numero di positivi al coronavirus tra gli addetti, e loro familiari, di una azienda logistica di Bologna, ora la situazione si avvia ad essere sotto controllo. I test di laboratorio, i cui risultati sono stati resi noti oggi, confermano che su 190 tamponi effettuati, 11 sono risultati positivi al coronavirus.

“E’ un focolaio– commenta Raffaele Donini, assessore regionale alla Salute- che si avvia ad essere contenuto. Il che dimostra sostanzialmente due cose: che il nostro sistema sanitario regionale sa come combattere il virus quando si manifesta, ma ci dice anche che nessuno deve pensare che Covid-19 sia un fenomeno che è ormai alle nostre spalle. Al contrario, se da un lato abbiamo più strumenti per combattere il virus, non possiamo certo permetterci adesso comportamenti individuali che non siano in linea con le regole che tutti dobbiamo rispettare. Non rendiamo vani i sacrifici che tanto stanno costando al nostro Paese”.

“Fino all’arrivo del vaccino– prosegue l’assessore- la nostra convivenza col virus non deve più essere condotta in difesa, ma in attacco. E non deve lasciare spazio né ad atteggiamenti di sottovalutazione – anche per piccoli focolai – né di atteggiamenti di panico”.

“La lotta al virus non conosce sosta– conclude l’assessore Donini- e anche quando il numero di casi era davvero alto, non è mai stata messa in discussione la tenuta del Servizio sanitario regionale”.

In generale, dall’assessorato regionale alla sanità si chiarisce che, come avevano anticipato scienziati e clinici, non è in dubbio se ci sono e se ci saranno ulteriori focolai. L’unico dubbio è vedere dove si manifesteranno.

Ma “non dobbiamo rinunciare alla nostra attività professionale, né alle nostre relazioni, dobbiamo solo raccomandare la massima prudenza nell’osservanza delle disposizioni di sicurezza nel mondo produttivo e nella vita sociale e quotidiana delle persone, raccomandare ai cittadini di comunicare immediatamente l’insorgenza di sintomi compatibili con quelli da covid-19 e attivarci, come abbiamo fatto in modo, repentino, efficace e ampio, per circoscrivere e spegnere i focolai”.

I focolai bolognesi

“Nel caso dei focolai bolognesi- spiega l’assessore Doniniè stato subito attivato un coordinamento con l’Ausl che ha agito in maniera eccellente, a cominciare dal dottor Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, mettendo subito in campo le azioni necessarie, sia nel caso del focolaio legato ad un ristorante, sia per quello più noto alla cronaca per entità, legato all’azienda logistica”.

E’ stata infatti effettuata rapidamente un’indagine di contac tracing con i tamponi, di cui adesso il Servio sanitario dispone in misura largamente sufficiente, per agire su almeno 3 cerchi concentrici di contatti di casi, a partire dalle persone che avevano sviluppato sintomi, e continuando a testare anche familiari e contatti delle persone che abbiamo trovato positive e asintomatiche.

Nella fattispecie, spiega l’Assessorato regionale alla sanità, per il focolaio della azienda logistica sono stati effettuati 328 tamponi, evidenziando 107 positivi, di cui 95 asintomatici e 12 sintomatici, soltanto 2 dei quali ricoverati.

“Con l’arrivo degli ultimi 190 tamponi di oggi– prosegue Donini- riferiti al personale dell’azienda, di cui 11 positivi, possiamo affermare che – come anche rilevato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – in questa regione abbiamo la capacità di individuare e circoscrivere eventuali focolai. L’indagine in corso ci rende ottimisti per quello che riguarda i focolai esistenti”.

Cosa si è fatto

Venerdì è stato fatto un controllo presso l’azienda logistica bolognese per verificare l’osservanza delle misure di sicurezza, in collaborazione tra Medicina del Lavoro e Carabinieri, alla luce di precedenti indagini dell’Ausl, che avevano intimato l’adozione di una serie di prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori. Nell’ispezione di ieri si è riscontrata la sostanziale osservanza delle disposizioni e una relazione sarà posta all’attenzione del Comune e del Prefetto.

Per quel che riguarda il Centro di accoglienza di via Mattei a Bologna, è stato disposto l’isolamento di alcuni casi risultati positivi e l’avvio dell’indagine epidemiologica di tutti gli ospiti.

Più in generale, vista la rilevanza dei focolai nel settore della logistica e dei trasporti a Bologna, la Regione Emilia-Romagna ha subito attivato le rappresentanze datoriali, trovando “piena e totale collaborazione”, che si è manifestata in una iniziativa presso l’interporto di Bologna: è stato installato un presidio per la misurazione della temperatura corporea agli operatori delle realtà produttive lì presenti, oltre ad azioni di sensibilizzazione alle aziende a tenere più alta la guardia nelle misure di precauzione. Non dimenticando che la Regione ha autorizzato molti laboratori privati abilitati a praticare test sierologici, laboratori ai quali le aziende possono fare riferimento per testare periodicamente i lavoratori, per la sicurezza degli stessi. In caso di esame sierologico positivo agli anticorpi, il sistema sanitario regionale è impegnato ad eseguire i tamponi di controllo entro 24 ore.

Per quel che riguarda la Casa Residenza Anziani (Cra) di San Pietro In Casale (Bo), il focolaio è stato individuato e circoscritto grazie proprio all’indagine sierologica che è stata fatta periodicamente, come disposto dalle linee guida regionali, che prevedono controlli anche in realtà in cui non si sono mai presentati focolai, né vi fosse evidenza di casi. E l’esito dei controlli è stato 7 positivi asintomatici tra degenti e operatori.