Bologna

Consiglio comunale, l’intervento d’inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni

BOLOGNA – Di seguito, l’intervento d’inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico).

“Processo 2 agosto1980: mandanti e finanziatori più vicini. Bologna non demorde e continua a impegnarsi per la giustizia e la memoria.

Venerdì scorso è iniziato davvero e rappresenta già di per sé un traguardo fino a qualche anno fa quasi inimmaginabile: il processo nel quale si potranno ricostruire le responsabilità di quanti vengono indicati come mandanti e finanziatori della strage fascista alla nostra stazione il 2 agosto‘80. Imputati Paolo Bellini, ex Avanguardia Nazionale, con un curriculum criminale impressionante è il probabile quinto uomo presente in stazione e la figura chiave, secondo l’accusa, formata dai Magistrati della Procura generale: Alberto Candi, Nicola Proto, Umberto Palma.

Gli altri imputati sono Domenico Catracchia, amministratore di alcuni immobili di via Gradoli a Roma, con l’imputazione di false informazioni al pm e l’ex Carabiniere Piergiorgio Segatel con l’accusa di depistaggio.

Secondo la Procura la strage di Bologna è stata finanziata dalla P2 con fondi sottratti dal Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, il capo della P2 Licio Gelli, già condannato per questo torna a essere cruciale con il Documento Bologna di flussi economici che attesta pure il ruolo e la manovra dei Servizi deviati, in un contesto sempre più acclarato di attentati che si inseriscono in quel contesto di Strategia della tensione che ha tenuto in scacco il nostro paese dalla metà degli anni ‘60 ai primi anni ‘80, circa.

Davanti alla Corte d’assise presieduta dal Giudice Francesco Maria Caruso, Presidente del Tribunale di Bologna, la prima udienza è stata interamente dedicata alla costituzione di nuove parti civili e all’esposizione delle liste dei testi da interrogare.

La presenza del Sindaco Virginio Merola in Tribunale, insieme alla Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, rappresentano ancora di più l’impegno non solo simbolico dei nostri enti, costituiti parti civili e in particolare del Comune sempre al fianco dell’Associazione dei familiari delle vittime a cui mai potremo smettere di guardare con gratitudine e ammirazione. E’ soprattutto grazie a loro e al collegio degli Avvocati delle parti civili che arriviamo qui; perché con tenacia non si sono fermati di fronte alle prime sentenze definitive su esecutori e depistatori; hanno continuato con coraggio di fronte all’orrore non solo della violenza subita, ma anche dell’intravedere con sempre maggiore chiarezza l’implicazione di servitori infedeli dello Stato, non schegge impazzite, ma inseriti appositamente in un disegno di destabilizzazione della democrazia.

Nel 1980, nel giorno dei funerali, l’allora Sindaco di Bologna, Renato Zangheri, a fianco di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica pronunciò queste parole: ‘Eccoci di nuovo a interrogarci sulla barbarie, se abbia una logica, un filo conduttore, uno scopo percepibile. Che cosa si è voluto? Seminare il panico, indebolire le difese della Repubblica fino a soffocarla? Spostare l’asse politico su posizioni di cieca conservazione? O suscitare una reazione violenta, per poi, dopo averla provocata, preparare le condizioni della repressione? In queste ore di lutto non possiamo evitare le domande, lo sforzo di capire, se non vogliamo che l’angoscia si muti in disperazione. È necessario capire la logica del delitto per combatterlo’.

Il giornalista Giovanni Vignali nel suo recente ‘L’uomo nero e le stragi. Dall’eccidio di Bologna alla trattativa con la mafia. il mistero del neofascista paolo Bellini’ edito da Paper First scrive che ‘Non è del tutto vero che in Italia non esistano elementi per stabilire la verità storica sui grandi misteri che hanno avvolto il Paese per molto tempo. Il lavoro di raccolta di dati, informazioni, riscontri, testimonianze avrebbe la forza per fare luce e chiarezza su vari aspetti. In molti casi, insegna la cronaca giudiziaria, il grande problema è quello di sistematizzare, ove con ciò si intende ordinare o classificare secondo un determinato sistema. Sino al 2019 la connessione fra Paolo Bellini e la strage alla stazione di Bologna è ferma al proscioglimento in istruttoria, datato 28 aprile 1992’.

La storica Cinzia Venturoli, tra i testi proposti dal collegio di parte civile come consulente per deporre su ogni profilo afferente il danno patrimoniale ed extrapatrimoniale patito da ciascuna delle parti civili costituite, ha affermato: ‘questo processo significa cominciare a fare i conti con chi, con ruoli all’interno dello Stato, ha cercato di minare lo Stato stesso. Questo processo è necessario perché la giustizia, anche se arriva tardiva, deve essere garantita. Non solo per le vittime, ma per tutti i cittadini/e italiani’.

‘Scusateci se sono passati 40 anni, anche per noi il tempo complica le cose ma è anche galantuomo se pensiamo al vantaggio della tecnologia e della digitalizzazione’ ha detto in Aula l’Avvocato generale della procura Generale Alberto Candi. Ecco l’importanza della desecretazione e della digitalizzazione degli atti, dell’investire e del preservare gli archivi storici: consentono di fare collegamenti, di mettere in relazione informazioni, fatti, persone. Tanti tasselli che dopo anni e dopo molti mesi di indagini ora dovranno essere messi alla prova e trovare collocazione coerente in questo dibattimento.

Questi i fatti e questa la portata del processo che si preannuncia complesso e articolato.
Infine un impegno che ulteriormente il Comune di Bologna può prendersi e che qui preannuncio, ringraziando molto il Sindaco Merola già d’accordo: alcuni familiari delle vittime e Paolo Bolognesi stesso, qualche tempo fa mi hanno fatto presente che in città non tutte le 85 vittime della strage hanno un luogo pubblico specifico e singolarmente dedicato, in particolare non tutte le 16 di Bologna. Ecco, Il Sindaco è intenzionato a porre rimedio dando priorità alla memoria del 2 agosto nelle prossime intitolazioni pubbliche e per questo, a breve, presenterò formale ordine del giorno che spero potrà essere accolto quanto prima e in maniera quanto più ampia dal Consiglio comunale”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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