Ferrara

Conferenza su “Il Milite Ignoto a cent’anni dalla sua tumulazione”

Sabato 6 novembre 2021 alle 18 al Centro studi Museo Risorgimento e Resistenza in Porta Paola (via Donatori sangue 22)

FERRARA – “Il Milite Ignoto a cent’anni dalla sua tumulazione” è il tema della conferenza a cura di Gian Paolo Marchetti in programma per sabato 6 novembre 2021 alle 18 nella sede del Centro Studi Museo del Risorgimento e della Resistenza all’interno dell’edificio monumentale di Porta Paola (via Donatori di sangue 22, Ferrara). Per il Centro di documentazione del Museo di Risorgimento e Resistenza sarà presente la storica Antonella Guarnieri.

La capienza massima della sala è di 40 persone e all’ingresso sarà necessario esibire il green pass e indossare la mascherina.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori – Il 28 ottobre 1921, per volontà del governo italiano che intendeva rendere omaggio ai militari italiani morti in battaglia e rimasti senza nome, 11 bare di soldati vennero raccolte nella Basilica di Aquileia, e, alla presenza di madri e vedove e delle istituzioni, una madre, Maria Maddalena Blasizza, di Gradisca di Isonzo, madre di Antonio Bergamas, caduto il 18 giugno 1916 e la cui salma non poté essere riconosciuta, scelse quella che sarebbe divenuta simbolo di tutti quei caduti anonimi.

La conferenza del dottor Gianpaolo Marchetti, studioso della I guerra mondiale e storico collaboratore del Museo del Risorgimento e della Resistenza, il 6 novembre 2021 alle 18, apre, dopo le note vicende legate alla pandemia, il nuovo corso di incontri, presentazioni e seminari, presso il Centro di documentazione del Museo del Risorgimento e della Resistenza collocato dentro Porta Paola, in via Donatori di sangue 22.

Lo studioso, a 100 anni dal passaggio della salma per la città di Ferrara, indagherà la figura del “Milite Ignoto”, una scelta simbolica ed esemplare che diede la possibilità, a coloro che avevano subito una perdita tanto lacerante, resa ancora più drammatica dalla impossibilità di recuperare un corpo del congiunto, di incarnare idealmente il marito, il figlio, il padre o il fratello in quella figura, attraverso la quale onorare le spoglie del familiare disperso.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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