Claudio Casadio in “La Classe” dal 7 al 10 febbraio al Teatro Diego Fabbri di Forlì

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FORLÌ – Nell’ambito della sua prima tournée nazionale che sta riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e critica, giunge al Teatro Diego Fabbri di Forlì La Classe, nuova co-produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production e Società per Attori.

La Classe è un testo del giovane drammaturgo Vincenzo Manna, interpretato da Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido, Edoardo Frullini, Valentina Carli, Haroun Fall, Cecilia D’Amico e Giulia Paoletti, con la regia di Giuseppe Marini.

Una pièce sul disagio giovanile contemporaneo tra conflitti e riscatto sociali che vede al centro dell’azione un professore che, alla sua prima esperienza professionale, si trova di fronte una classe di studenti difficili, ragazzi giovani e arrabbiati che vivono ai margini della società.

Lo spettacolo, in scena da giovedì 7 a sabato 9 febbraio alle ore 21 e domenica 10 febbraio alle ore 16, è realizzato in collaborazione con Tecnè, con Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e con Phidia e vanta il sostegno di Amnesty International Sezione Italia.

INCONTRI AL RIDOTTO
Claudio Casadio e gli attori dello spettacolo incontreranno il pubblico sabato 9 febbraio alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Diego Fabbri. L’ingresso all’Incontro è gratuito fino a esaurimento posti.

I giorni di oggi. Una cittadina europea in forte crisi economica. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente che ha ulteriormente deteriorato un tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, paradossalmente, ha anche portato lavoro, non ultima la costruzione di un muro intorno al campo per evitare la fuga dei rifugiati. Alla periferia della cittadina, in uno dei quartiere più popolari, a pochi chilometri dallo “Zoo”, c’è una scuola superiore, un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente, sono specchio esemplare della depressione economica e sociale della cittadina.
Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35 anni, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel ruolo di Professore Potenziato: il suo compito è tenere per quattro settimane un corso di recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Dopo anni in “lista d’attesa”, Albert è alla prima esperienza lavorativa ufficiale. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che, nell’interesse della scuola, devono adempiere all’obbligo scolastico e diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare ad un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. Gli studenti inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere quando questi gli mostra un documento che gira da qualche tempo nello “Zoo”: foto e carte di un rifugiato che prima della fuga dal paese d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime per il quale lavorava. Il regime, grazie all’appoggio di alcune nazioni estere, nell’indifferenza pressoché totale delle comunità internazionali, è impegnato in una sanguinosa guerra civile che sta decimando intere città a pochi chilometri dal confine europeo. È il conflitto da cui la maggior parte dei rifugiati dello “Zoo” scappano… È quello l’Olocausto di cui gli studenti si dovranno occupare. La cittadina viene però scossa da atti di violenza e disordine sociale, causati dalla presenza dello “Zoo”. Le reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo…

PROSA

Giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 febbraio 2019 ore 21
Domenica 10 febbraio 2019 ore 16

Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production, Società per Attori
CLAUDIO CASADIO
BRENNO PLACIDO ANDREA PAOLOTTI
La Classe

di VINCENZO MANNA
e con Edoardo Frullini, Valentina Carli, Haroun Fall, Cecilia D’Amico, Giulia Paoletti
regia di GIUSEPPE MARINI

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e Phidia e con il sostegno di Amnesty International – Sezione Italia

Biglietti: da 14 a 25 €
Prevendite e prenotazioni telefoniche (tel. 0543 26355): martedì – sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19 presso la Biglietteria diurna del Teatro Fabbri (Via Dall’Aste).
Nei giorni di spettacolo la Biglietteria di Corso Diaz aprirà un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni.
Prevendite online su vivaticket.it
Info: 0543 26355 – www.accademiaperduta.it
Facebook: teatrodiegofabbriforli – accademiaperduta