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Cesena, Ordinanza per il controllo delle torri di raffreddamento volto a prevenire le infezioni da legionella

CESENA – Il Comune di Cesena ha pubblicato un’ordinanza per la prevenzione e il controllo della legionellosi nel territorio comunale, che si affianca a quella già emanata nel 2013, aggiornando le misure precauzionali prescritte in quel documento.

Il provvedimento è stato preso alla luce del focolaio di legionella verificatosi all’inizio di ottobre in un quartiere di Parma; nel frattempo sono emersi alcuni casi anche a Cesena (che, come da protocollo sanitario, l’Ausl sta già seguendo con attenzione).

Nella città emiliana non è ancora stata individuata la causa scatenante, ma l’attenzione si è rivolta alle torri di raffreddamento ad umido e condensatori evaporativi, vale a dire particolari apparecchiature utilizzate per il raffreddamento dell’acqua. Anche a Cesena non sono state individuate cause specifiche per i casi riscontrati e l’ordinanza mira a prevenire eventuali rischi associati ad impianti di questi tipo presenti nella nostra città, prescrivendo a chi li gestisce di eseguire interventi di manutenzione e bonifica e di comunicarne la presenza al Comune e all’Ausl Romagna. Quest’ultima richiesta mira alla creazione di un data base per consentire in futuro un monitoraggio puntuale.

Come si diceva, l’attuale ordinanza si aggiunge a quella adottata nel 2013, sulla scia delle linee guida regionali, che contiene una serie di prescrizioni rivolte soprattutto alle strutture turistico-ricettive, termali, sanitarie, socio-sanitarie, ecc. per una corretta gestione e manutenzione degli impianti. Quella prima ordinanza ha dato risultati positivi, facendo diminuire sensibilmente i casi registrati nel corso del tempo. L’ordinanza odierna intende allargare ulteriormente le misure di prevenzione.

A determinare la legionella è un batterio classificato come ‘ubiquitario’, cioè normalmente presente nell’ambiente ( in particolare nell’acqua) ma, che diventa particolarmente pericoloso in caso di concentrazioni molto elevate. E’quindi fondamentale evitare che si creino condizioni favorevoli alla sua proliferazione.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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