Cesena

Cesena: Musei e Gallerie d’arte riaprono al pubblico (FOTO)

Tre le mostre in città: Piranesi, Arpad Weisz e Alessandro Bonci

CESENA – Tre mostre per ricominciare nel segno dell’arte e della cultura. A partire da venerdì 22 maggio riaperti in città Musei e Gallerie d’arte con la garanzia della sicurezza dei lavoratori e dei visitatori sulla base delle disposizioni contenute nel DPCM del 17 maggio 2020. Ripartenza gratuita, fino al 31 luglio, per la Biblioteca Malatestiana Antica (su prenotazione il lunedì dalle 14 alle 19, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19), e la Pinacoteca comunale (il venerdì dalle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi – 2 giugno compreso – dalle 10 alle 18).

Riaperti i battenti delle Gallerie d’arte Pescheria e del Ridotto (il venerdì dalle 16 alle 19, sabato, domenica e festivi – 2 giugno compreso – dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19) che ospitano rispettivamente due mostre: “Arpad Weisz: una storia di sport e razzismo”, che sarà fruibile fino a domenica 28 giugno, “Piranesi. Carceri d’Invenzione”, allestita fino a domenica 14 giugno (entrambe digitalizzate dal Settore Cultura del Comune nel corso del lockdown e reperibili su CesenaWebTv). In tutti i casi gli ingressi saranno contingentati.

Piranesi. Carceri d’Invenzione. Inquietanti e fortemente visionarie, le Carceri di Giovanni Battista Piranesi, detto Giambattista (Mogliano Veneto, 4 ottobre 1720 – Roma, 9 novembre 1778), rappresentano un imprescindibile riferimento all’immaginario artistico di tutti i tempi. Dal 23 febbraio al 14 giugno 2020, un potente nucleo iconografico composto da sedici opere provenienti da una collezione privata di Milano, arriva a Cesena grazie a “Piranesi. Carceri d’invenzione”, una preziosa esposizione prodotta e organizzata da MetaMorfosi Associazione Culturale in collaborazione con il Comune di Cesena e l’assessorato comunale alla cultura. Grazie al contributo e alla tecnologia del Laboratorio di Robotica Percettiva, dell’Istituto TECIP – Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la mostra è arricchita dalla presenza di una sala “immersiva” delle celebri prigioni piranesiane rese in versione tridimensionale, in cui si potrà rivivere tutto il fascino di queste visioni fantastiche e irreali.

“Il carcere, soggetto immaginario protagonista della serie, consente a Piranesi di indagare il libero spazio della fantasia architettonica e dell’estro e si lascia formare dal flusso dei contenuti profondi dell’espressione – spiega Luigi Ficacci, direttore dell’ISCR, Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro a Roma e curatore della mostra – Grazie alla loro potenza visionaria le Carceri hanno mantenuto nel corso del tempo un fascino inalterato, raggiungendo moltissimi ambiti di espressione artistica, non solo nelle arti visive (basti citare le intricate prospettive di Escher), ma anche in letteratura (Baudelaire, Victor Hugo, Marguerite Yourcenar), in architettura (le utopie architettoniche di Gropius e del Bauhaus) e nella moderna cinematografia (Ejzenštein, nei film Metropolis o Matrix). Nel percorso espositivo si inserisce la visualizzazione tridimensionale di alcune delle Carceri d’Invenzione a cura del Laboratorio PERCRO, dell’Istituto TECIP della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Se ne amplifica così la percezione, consentendo di svelare il progetto “architettonico” che è nascosto dietro i tratti di Piranesi “artista”.

Arpad Weisz: una storia di sport e razzismo. Cesena ripercorre la storia dell’allenatore ungherese ebreo Arpad Weisz, vincitore di uno scudetto con l’Inter (1930) e di due con il Bologna (1936 e 1937), che fu allontanato dall’Italia nel 1938 per le leggi razziali scomparendo insieme alla famiglia ad Auschwitz nel 1944. Poco nota al grande pubblico e riportata alla luce in tempi recenti, la storia dell’allenatore ebreo ungherese, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2020, diventa una mostra che resterà aperta al pubblico nella Galleria Pescheria da sabato 8 febbraio a domenica 28 giugno. L’esposizione è promossa dal Comune di Cesena in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena e ha l’obiettivo di sensibilizzare i giovani, gli appassionati sportivi e non, alla drammatica persecuzione nazista di cui lo stesso Weisz fu vittima ad Auschwitz nel 1944. Le suggestive tavole illustrate tratte dal volume di Matteo Matteucci, Arpad Weisz e il Littoriale (Bologna, Minerva 2017) raccontano le vicende calcistiche e storiche tra gli anni Venti e Trenta prima a Milano e poi a Bologna.

Villa Silvia e la mostra su Alessandro Bonci. Riapre al pubblico anche Villa Silvia – Carducci e a partire da sabato 23 maggio, i visitatori potranno tornare a godere dei Musei Musicalia e Carducciano che saranno aperti dalle 15.30 alle 19.30 con visite guidate gratuite, per le quali è necessaria la prenotazione. A Villa Silvia fino al 22 dicembre 2020 sarà visitabile la mostra dedicata al 150esimo dalla nascita del tenore cesenate Alessandro Bonci. Villa Silvia-Carducci conserva un repertorio bonciano di grande importanza, di proprietà della Fondazione Franco Severi Onlus e ora in esposizione per il 150esimo anniversario. Tale patrimonio è costituito da macchine parlanti, fonografi e relativi rulli in cera.

In tutti i casi il numero dei visitatori, che dovranno indossare la mascherina e mantenere 1 metro di distanza dagli altri anche al di fuori dell’edificio, è stato ridotto per evitare assembramenti e garantire in questo modo una visita sicura per tutti.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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