Cesena, dai negozi di vicinato alla lotta al caporalato (FOTO)

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Sottoscritto questa mattina in Municipio il Patto comunale per l’economia, il lavoro di qualità e la coesione sociale

CESENA – Creare le condizioni favorevoli per la costituzione e il radicamento, sul territorio cesenate, di imprese che facciano dell’innovazione e delle produzioni ad alto valore aggiunto la cifra fondamentale per la concorrenza in scenari sempre più globali. Pensare allo sviluppo economico all’unisono con la sostenibilità ambientale e sociale. Generare ricchezza nella legalità e promuovere, quale valore centrale della comunità, quello della qualità del lavoro e della sua equa retribuzione. Mettere a sistema le comunità locali (caratterizzate da prossimità, solidarietà e volontà di lavorare per il bene comune) quale vero e proprio motore del processo di innovazione sociale ed economica.

Sono questi i pilastri su cui si regge il Patto comunale per l’economia, il lavoro di qualità e la coesione sociale sottoscritto questa mattina in Comune dall’Amministrazione comunale, dalle parti sociali datoriali e sindacali, dagli Ordini professionali, dall’Università di Bologna, dall’Ufficio scolastico provinciale, dalla Camera di Commercio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) e dal Forum del terzo settore provinciale. Al centro del documento troviamo il benessere del territorio, la relazione famiglia-lavoro e l’incremento dell’occupazione e della qualità del lavoro.

L’approvazione del “Patto comunale per l’economia e il lavoro”, che prende spunto da quanto fatto dalla Regione Emilia-Romagna già dal 2015 per individuare le linee strategiche, le azioni e gli strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale, comporta la condivisione degli obbiettivi connessi a ciascun Piano d’Azione. “Facendo seguito alla sottoscrizione di questa mattina – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – diamo avvio a un confronto diretto e operativo con associazioni, sindacati e ordini professionali che porterà a tradurre in concreti atti amministrativi i piani d’azione contenuti nel documento. Ringrazio tutti coloro che ci hanno accompagnato in questo percorso portando contributi fondamentali. Ora viene la parte più importante che ci vedrà impegnati a realizzare gli impegni presi”. Ogni sei mesi dalla data di approvazione del Patto sarà convocato il tavolo plenario dei portatori d’interessi per la verifica dello stato di attuazione dello stesso e per ogni eventuale e necessaria sua integrazione tramite la discussione e definizione di nuovi obbiettivi e azioni.

AZIONI A SOSTEGNO DEL LAVORO DI QUALITA’ Tra le prime azioni programmate c’è la condivisione di un protocollo di integrità degli appalti pubblici che abbia al centro legalità, contrasto al lavoro irregolare, equità sociale e di genere, tutela ambientale e valorizzazione della filiera corta. A tal proposito l’Amministrazione comunale si impegnerà per rafforzare nei bandi di gara i requisiti qualitativi e reputazionali; adotterà, quale criterio di aggiudicazione degli appalti, quello basato sul miglior rapporto qualità-prezzo, garantendo l’osservanza degli standard di riferimento e di risultato attesi, ritenuti indispensabili per la qualità delle prestazioni e la tutela del lavoro; favorirà, tramite un sistema di rating, le imprese con elevati standard legali, e con comprovata affidabilità nei rapporti con l’Amministrazione.

SNELLIMENTO DELLA BUROCRAZIA Centrale inoltre sarà la costruzione, da parte dell’Amministrazione, di un nuovo modello di sostegno alle imprese al fine di facilitare il rapporto tra impresa e Pubblica Amministrazione. In questo senso, e puntando allo snellimento della burocrazia, si procederà alla creazione di uno Sportello per le imprese simile allo Sportello per il cittadino, già esistente.

COMMERCIO DI VICINATO Le città in cui viviamo ancora oggi sono progettate e organizzate attorno a pochi elementi fortemente presenti e caratterizzanti. I negozi, e più in generale il commercio al dettaglio, sono uno di questi. La trasformazione radicale che il retail nell’ultimo decennio sta attraversando è legata a doppio filo a come noi abitiamo e ci relazioniamo con i quartieri in cui viviamo, centrali o periferici che siano, al punto da influenzarli. Osservare questi nuovi fenomeni, analizzare le manifestazioni locali e comprendere le dinamiche d’evoluzione per identificare i bisogni emergenti sia degli operatori che dei consumatori è di primario interesse non solo per l’Amministrazione di una città, ma per tutte le parti interessate, pubbliche e private, che collaborano alla creazione della visione della città. In questa prospettiva, occorre mettere in campo iniziative volte a dare risposte a queste esigenze ormai divenute impellenti. Obiettivi del piano d’azione saranno: incrementare il livello di conoscenza pubblica sullo stato dei negozi di vicinato e sull’impatto delle nuove tecnologie sul retail locale ed avviare un piano partecipato di ricognizione delle condizioni del centro storico, al fine di implementare la progettazione strategica e partecipata delle specifiche politiche del commercio locale. Inoltre si svilupperanno nel corso del prossimo anno specifiche azioni volte all’impiego degli spazi vuoti o abbandonati della città anche attraverso l’affido temporaneamente a imprese commerciali e ad associazioni del terzo settore. In particolare, l’Amministrazione darà vita a una piattaforma online per l’incontro della domanda e dell’offerta di spazi per usi temporanei.

WELFARE AZIENDALE Compito di questo documento è anche sostenere la centralità del Welfare pubblico potenziando il Welfare circolare e di comunità (e il ‘welfare’ familiare). A tal proposito, il progetto Welfare KmZero rappresenta un’azione volta a promuovere la coesione sociale e lo sviluppo dell’economia della comunità locale attraverso la costruzione di un sistema circolare di impiego delle somme erogate dalle aziende del territorio ai lavoratori tramite le piattaforme di welfare aziendale. Attraverso la costruzione di un’offerta locale ed aggregata di servizi e beni erogati da imprese, enti no profit, associazioni sportive e amministrazioni del territorio, si intende stimolare l’impiego, nel contesto della contrattazione aziendale e territoriale e il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul territorio nazionale, delle risorse distribuite tramite le piattaforme di welfare aziendale a favore del tessuto economico e sociale della città. L’azione prevede la realizzazione di un laboratorio di coprogettazione tra Amministrazione, privati, Associazioni di categoria, sindacati e rappresentanti del terzo settore.

Sempre guardando alla relazione tra lavoro e vita privata, il Comune di Cesena metterà in campo due azioni principali: predisposizione e sottoscrizione di un protocollo comunale per lo smart working nel settore privato e coprogettazione delle politiche comunali per la mobilità casa-lavoro.

ECONOMIA VERDE Il riutilizzo di rifiuti e di beni dismessi da privati e aziende, nonché la loro preparazione per il riutilizzo, sono temi centrali delle politiche europee in materia di rifiuti. Realizzare e gestire in modo ottimale il riuso di beni significa dare forma concreta alla prevenzione dei rifiuti, ossia tradurre nella pratica ciò che il diritto comunitario fissa come principio prioritario in materia di gestione dei rifiuti (Direttiva 2008/98/CE). Obiettivi dell’azione sono: promuovere il riutilizzo e la riduzione della produzione eccessiva di rifiuti; offrire alle “comunità creative” l’opportunità di trovare e lavorare più facilmente i materiali recuperati; aiutare le persone a creare nuovi prodotti upcycling, che potrebbero essere venduti anche sulla piattaforma; costruire le basi per una struttura che favorisca davvero lo sviluppo di un’economia circolare. Sulla base di queste esigenze si intende dare vita ad una piattaforma online per l’economia circolare, un luogo in cui chiunque può donare materiali e prodotti di cui non ha più bisogno e che da altri possono essere riutilizzati: una comunità di persone consapevoli che trovano modi alternativi di gestire il “post-consumo”, dando loro un altro ciclo di vita.

CAPORALATO I continui fatti di cronaca che ci raccontano dell’arresto di caporali che sfruttano lavoratori – senza contratto, senza diritti, senza alcuna garanzia, con un salario di 4 euro all’ora – rappresentano il campanello di allarme che spinge ad attivarsi con forza e risolutezza, per contrastare un fenomeno inedito per un territorio come il nostro in cui, fino a poco tempo fa, derive verso condotte illegali e degradanti per i lavoratori come quelle del caporalato erano del tutto impensabili. Obiettivo del piano sarà quello di dare forza, anche a livello locale, alle politiche proattive di contrasto al fenomeno che abbiano come finalità quella di rimuovere quel terreno fertile su cui le condotte illecite tipiche di questo nuovo caporalato attecchiscono.