Cento candeline per il cesenate Antonio Moschini, il suo papà riforniva Giosuè Carducci del vino Sangiovese di Paderno(FOTO)

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Il Sindaco Enzo Lattuca con il neocentenario Antonio Moschini

“Per il poeta – racconta – era il migliore”

CESENA – Un traguardo memorabile per il cesenate Antonio Moschini che nella giornata di ieri, martedì 6 febbraio, ha spento cento candeline attorniato dalla famiglia, dagli amici e dai vicini di casa. Alla piccola festa organizzata dai figli Nazario e Donatella ha preso parte anche il Sindaco Enzo Lattuca a cui Tonino (così lo chiamano i suoi cari) ha affidato alcuni preziosi ricordi legati alla sua giovinezza.

Nato a Lizzano il 6 febbraio del 1924, Moschini è cresciuto a diretto contatto con la natura e con la terra. Al suo papà infatti era stato assegnato uno dei poderi di villa Silvia-Carducci, la residenza “aristocratica” di Lizzano frequentata, soprattutto nel corso della bella stagione estiva, anche dal poeta Giosuè Carducci. “Al Carducci – ha raccontato il neocentenario al Sindaco – piaceva moltissimo il Sangiovese di Paderno. Settimanalmente, mio padre e un suo amico lo rifornivano deliziando le sue giornate. A loro, per questo, era concesso entrare nella proprietà di Villa Silvia-Carducci, a noialtri no”. Scoppiata la Seconda guerra mondiale Moschini, così come accadde per molti suoi coetanei, dovette arruolarsi. Così, dopo aver superato le prove fisiche, fu spedito a Catania dove è stato motorista dell’Aeronautica militare. “A me e ad un amico di Lizzano proposero di restare anche dopo la guerra e di fare carriera in quell’ambito, ma era forte il richiamo della mia terra. A differenza sua, decisi di ritornare a Cesena e di sposarmi”. Poco più tardi, una volta terminato il conflitto, mantenne fede ai suoi progetti: si sposò con una ragazza di Pievesestina dedicandosi al lavoro dei campi e all’edilizia. Oggi Antonio Moschini trascorre le giornate attorniato da figli, nipoti e pronipoti.

“È sempre molto bello – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – poter incontrare i nostri concittadini neocentenari che rappresentano la memoria storica della nostra città. Grazie ai racconti di Moschini, ad esempio, possiamo ricostruire, seppur parzialmente, un pezzo di storia di villa Silvia Carducci che, come lui stesso ricorda, negli anni ha ospitato personaggi illustri come Giosuè Carducci ma anche tantissimi giovani, fino ad essere abbandonata per alcuni decenni per poi ritornare in auge negli anni 2000. Sono felice di aver potuto condividere con lui questo giorno speciale. Da parte dell’Amministrazione comunale, e della città tutta, rivolgiamo al nostro concittadino i più sinceri auguri per questo importante traguardo raggiunto”.