Castel Maggiore

Castel Maggiore: parità di genere anche nella toponomastica

È quanto prevede un Ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale

CASTEL MAGGIORE (BO) – Emanuela Loi, Edith Stein, Teresa Noce, Madre Teresa di Calcutta, Ilaria Alpi, Camilla Ravera, Natalia Ginzburg: sono diverse le strade e i luoghi pubblici di Castel Maggiore intitolati a donne protagoniste che hanno costituito esempi da ricordare ai posteri, ma la toponomastica al femminile è quasi tutta degli ultimi anni, mentre quella di epoche più lontane è quasi solo maschile, come se le donne fossero state assenti dal progresso, dalle battaglie della nostra società.

Nella seduta del 31 marzo scorso i gruppi di maggioranza (PD e lista civica Bene in Comune) hanno portato all’approvazione del Consiglio comunale un documento di indirizzo che impegna la giunta a seguire criteri di riequilibrio di genere nell’intitolazione di vie, piazze, giardini, edifici e luoghi pubblici in generale.

Partendo dal presupposto che la parità di genere è un principio la cui attuazione deve avvenire in tutti i settori, costituendo quindi una direzione da seguire anche per quanto riguarda la toponomastica e le intitolazioni di edifici, il documento sottolinea che a Castel Maggiore meno del 10% delle strade è intitolato a figure femminili: si tratta di una tendenza da invertire con l’obiettivo di attuare una sensibilizzazione della cittadinanza circa l’importanza, l’apporto e il valore delle donne come coprotagoniste in campo culturale, politico, sociale, scientifico. L’iniziativa ha un grande valore simbolico e la Sindaca Belinda Gottardi ha espresso il suo sostegno, sottolineando che “l’ordine del giorno marca una visione politica, il nostro intendimento andava già in questo senso, nella consapevolezza che il ruolo delle donne nella storia non sempre viene messo in evidenza quanto quello degli uomini. L’organizzazione sociale fino a poco tempo fa precludeva alle donne l’accesso alle carriere più prestigiose forzandole in ruoli di secondo piano, e questo si è rispecchiato nelle scelte toponomastiche. Oggi c’è una rinnovata sensibilità e registriamo, in modo largo e diffuso, l’esigenza di dare visibilità alle donne e al loro impegno a livello nazionale e internazionale, negli ambiti della cultura, delle arti, della scienza, della società, della politica, della lotta alla illegalità. Anche le targhe stradali fanno cultura e informazione. E’ stato importante mettere per iscritto questa istanza, affinché non rimanga un pensiero o un intendimento, ma un atto a tutti gli effetti, che il Consiglio ha approvato e che non potrà essere disatteso”.

Tra le proposte emerse in Consiglio, l’indizione di concorsi di idee tra studenti, che si potranno così confrontare nelle scelte dei nomi di donne da assegnare ai luoghi pubblici, approfondendone in questo modo la storia.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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