Bilanci 2023 in positivo per le associate a Legacoop Emilia-Romagna ma preoccupa l’andamento dell’economia col PIL tendente allo zero

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Incremento del fatturato nel 40% delle cooperative, l’88% ha fatto utili

BOLOGNA – Chiusura del 2023 in crescita per il 40% delle cooperative dell’Emilia-Romagna (il 19% ha registrato un calo), tra queste il 39% ha registrato un incremento del valore della produzione superiore al 10%. L’88% ha registrato un utile d’esercizio. Per quanto riguarda l’occupazione: nel 30% delle cooperative è aumentata, nel 17% c’è stato un calo, nel 53% è rimasta stabile.

Le previsioni per i prossimi 4-5 mesi sono all’insegna della stabilità: la maggior parte delle imprese cooperative prevede una stazionarietà dell’economia italiana, della domanda, dell’occupazione e degli investimenti.

Sono i dati principali del Rapporto Congiunturale Emilia-Romagna sugli andamenti e le prospettive delle cooperative associate a Legacoop Emilia-Romagna: oltre mille, con un valore della produzione che a fine 2022 ha toccato i 29,2 miliardi di euro (+8,6% sul 2021).

Il rapporto è stato presentato nel corso dell’ultima direzione di Legacoop Emilia-Romagna, riunita in vista dell’Assemblea regionale delle delegate e dei delegati che si terrà il prossimo 20 marzo, ultimo appuntamento territoriale prima della Conferenza programmatica nazionale che si terrà il 15 e 16 aprile a Roma.

I numeri dicono che la società italiana vive una fase di difficoltà. Ci sono dati confortanti relativi all’occupazione ma nello stesso tempo il PIL non cresce in modo significativo. Le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo nel 2024 indicano uno 0,4% per l’Italia ed un dato leggermente migliore per la nostra regione, lo 0,6%. Inoltre, una recente indagine di Bankitalia rileva che siamo di fronte a forti segnali di “decumulazione” delle famiglie, che stanno ricorrendo sempre più ai risparmi per sostenersi – commenta Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna – In questo contesto le imprese riescono a reagire e anche le cooperative rispondono con una resilienza che promette bene ma non possono fare tutto da sole. Hanno bisogno di scelte politiche, sia nazionali che europee, sapienti e coerenti con le strategie di lungo periodo dell’attuale fase di sviluppo dell’economia della conoscenza“.

I principali problemi che le cooperative dell’Emilia-Romagna prevedono di incontrare sono la carenza di manodopera, il peso dei tassi di interesse e del costo delle materie prime.

Nel corso della Direzione sono stati presentati nove “progetti di sistema” che impegneranno Legacoop Emilia-Romagna nel mettere in campo una serie di azioni per rafforzare il supporto alle cooperative e creare benefici per i soci, i dipendenti e le comunità. Tra questi: logistica sostenibile, rigenerazione urbana, nuova mutualità, innovazione, integrazione dei servizi alle associate.

In una fase caratterizzata dall’aumento delle disuguaglianze le cooperative sono una forma d’impresa originale, si misurano e competono nel mercato ben conoscendo il limite che separa il profitto a qualsiasi costo dal perseguimento del bene comune e agiscono tenendo al centro le persone, i loro bisogni, la loro dignità: questa continua a essere la nostra missione e il nostro impegno“, ha concluso Montroni