
Grazie alle modalità condivise di lavoro l’ufficio di emergenza si cercherà di velocizzare il lavoro di incrocio tra le disponibilità di posti nelle diverse scuole del territorio, e le domande che arriveranno dalle famiglie di profughi (o dalle associazioni in cui sono ospitate) progressivamente o alle scuole stesse, o agli uffici comunali. In attesa di vademecum e direttive più precise da parte del Governo delle diverse Istituzioni, nazionali e sul territorio, deputate all’organizzazione dell’operazione di accoglienza (sia in generale, che nello specifico, scolastica), il territorio riminese si è comunque già attivato per gestire al meglio una situazione fluida e in divenire.
“Un attivismo – spiega Chiara Bellini, Vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini – possibile grazie anche alla sensibilità dei dirigenti scolastici, che ringrazio per la disponibilità che hanno dimostrato e la capacità di guardare prima all’aiuto di questi bambini, piuttosto che alle difficoltà organizzative”.
Tra gli argomenti trattati anche quello relativo all’organizzazione di attività di formazione relative alla lingua italiana, per i genitori e per i figli, su cui informazioni più precise saranno note nei prossimi giorni. Inoltre, l’Amministrazione comunale sta coinvolgendo le diverse realtà e associazioni del territorio per coordinare attività ricreative, sportive e di socializzazione.