Bologna

Argini del Po più sicuri, sistemazione idraulica di fiumi e torrenti, casse di espansione

Via libera a 10 interventi per 21 milioni di euro in sette province dell’Emilia-Romagna

BOLOGNA – Argini del Po più alti e più sicuri nel piacentino, nel reggiano e nel ferrarese. Interventi di sistemazione idraulica di rii e torrenti in Romagna e fondi aggiuntivi per il terzo stralcio della Cassa di espansione di Bagnetto, nel bolognese.

Arriva il via libera per 10 nuovi cantieri di difesa del suolo in Emilia-Romagna. La Corte dei conti ha dato il disco verde al decreto che assegna alla Regione quasi 21 milioni di euro stanziati dal Ministero della Transizione ecologica per opere che interesseranno sette province.

“Si tratta di risorse fondamentali che completano il quadro dei finanziamenti disponibili relativi a lavori già programmati, permettendone l’avvio, o che finanziano al 100% nuovi interventi- spiega Irene Priolo, assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa-. Partiranno così opere fondamentali per la sicurezza del territorio, giudicate di priorità molto elevata proprio secondo i criteri fissati a livello nazionale per la prevenzione del rischio idrogeologico”.

Quasi la metà dei fondi (per un totale di 9 milioni 400 mila euro) è destinata all’adeguamento delle arginature maestre del Po nei comuni di Calendasco (Pc), Boretto (Re) e Ferrara. A Bologna, con l’assegnazione di 2 milioni di euro aggiuntivi, sale a 7 milioni 800 mila il totale a disposizione per un ulteriore stralcio di Cassa Bagnetto. In Romagna ben 3 milioni 350 mila euro sono destinati alla provincia di Rimini, con interventi lungo i torrenti Ventana, Marano, Uso e il rio Melo. Nel forlivese-cesenate riflettori puntati sulla sicurezza di Cesuola e Ronco, con oltre 5 milioni 100 mila euro; nel ravennate un milione di euro è previsto per il Lamone.

“Nell’individuazione dei cantieri da finanziare almeno il 20% delle risorse è stato destinato a interventi integrati, ossia finalizzati al tempo stesso sia alla mitigazione del rischio idraulico che alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità- conclude Priolo-. Conciliare la sicurezza idraulica con la protezione e la valorizzazione dell’ambiente è una strategia vincente, a cui ispirare sempre più le politiche regionali in materia di difesa del suolo e della costa”.

Gli interventi finanziati
Sono tre i cantieri che prenderanno il via lungo l’asta emiliana del Po, per un totale di 9 milioni 400 mila euro pronti a essere investiti da parte di Aipo. A Calendasco, nel piacentino, 2 milioni 200 mila euro serviranno per un nuovo lotto di adeguamento e rialzo della difesa spondale; a Boretto, nel reggiano, con 3 milioni e mezzo di euro si procederà alla sistemazione dell’argine maestro al fine di contrastare fenomeni di filtrazione d’acqua; a Ferrara 3 milioni 700 mila euro serviranno per realizzare la sagoma definitiva dell’arginatura da Froldo Francolino a Coronella Scutellari.

Alle opere riguardanti il Grande fiume si uniscono altri 7 cantieri sulla rete idrica minore dal valore complessivo di circa 11 milioni e mezzo di euro, tutti in capo all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

Tra Sala Bolognese e Castello d’Argile, nel bolognese, il decreto del Ministero della Transizione ecologica assegna 2 milioni di euro per il terzo stralcio della Cassa Bagnetto, sul fiume Reno: si aggiungono i 5 milioni 800 mila già disponibili, per un totale di 7 milioni 800 mila euro.

Integrato di 1 milione di euro anche lo stanziamento per il progetto di messa in sicurezza delle località Mezzano, Villanova, Traversara sul fiume Lamone, in comune di Bagnacavallo (Ra): sale così a 2 milioni 200 mila euro la somma da investire.

Nel forlivese-cesenate, due i cantieri in programma: l’adeguamento del torrente Cesuola per proteggere la città di Cesena, con l’assegnazione di 4 milioni 400 mila euro che si sposano con il milione e mezzo già deliberato in precedenza, per complessivi 5 milioni 900 mila euro, e il sesto lotto della riqualificazione del fiume Ronco a Forlì, tra via Emilia e Magliano, a cui sono destinati 760 mila euro, a implementare il milione e mezzo già programmato, per un totale di 2 milioni 260 mila euro.

Tre, infine, le opere previste nel riminese, con l’attribuzione di 3 milioni 350 mila euro. La quota maggiore di risorse, 2 milioni di euro, è andata a rimpinguare il milione 600 mila euro disponibile per la messa in sicurezza idraulica del Centro storico di San Giovanni in Marignano, attraversato dal torrente Ventena: potrà così essere avviato un cantiere dal valore di 3 milioni 600 mila euro.

Per i primi due lotti di sistemazione del torrente Marano e del rio Melo, a Riccione, sono stati aggiudicati 500 mila euro, da aggiungere ai 300 mila già disponibili per complessivi 800 mila.

A Bellaria si prevede infine il quarto stralcio di opere per l’adeguamento del tratto urbano del torrente Uso, tra la ex Statale 16 e la foce (porto canale di Bellaria): un intervento dal valore di 1 milione e mezzo di euro, finanziato con 850.000 derivanti dal Decreto del Ministero della Transizione ecologica e da 650.000 euro già disponibili in precedenza.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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