Modena

Anche l’Hotel Tiby di Modena per i pazienti positivi al coronavirus

L’AUSL: “così preserviamo i familiari dal contagio”. Dopo l’esperienza del Concordia Hotel, un’altra struttura alberghiera a disposizione dell’AUSL per ospitare persone che non necessitano più di cure ospedaliere

MODENA – Un’altra struttura alberghiera a disposizione dell’Azienda USL di Modena per migliorare la logistica e la gestione dell’emergenza coronavirus. È l’Hotel Tiby di Modena, che da martedì 14 aprile aprirà le porte a pazienti positivi al coronavirus dimessi dagli ospedali della provincia e che non hanno la possibilità di trascorrere il periodo di isolamento al domicilio, per ragioni logistiche o sanitarie.

Il successo dell’esperienza del Concordia Hotel di San Possidonio ha spinto l’AUSL a ricercare altre soluzioni simili sul territorio, siglando un accordo con la proprietà dell’Hotel Tiby. Pochi interventi sull’edificio, per consentire di accogliere in sicurezza le persone, hanno consentito l’immediata attivazione: sono 100 i posti letto totali; al momento ne sono stati attivati 36 collocati su due piani. Ieri, martedì 14 aprile, sono arrivati i primi due ospiti, altri ne arriveranno oggi. Saranno assistiti da personale infermieristico AUSL.

Da circa due settimane al Concordia Hotel sono ospitati oltre 50 cittadini, per la maggior parte dimessi dagli ospedali dopo il ricovero a causa del Covid-19: assistiti da 6 operatori sanitari (infermieri, fisioterapisti e terapisti della riabilitazione e altre figure sanitarie) tutti giorni dalle 8 alle 20, trascorrono il periodo necessario fino alla guarigione completa in stanza singola con bagno. Con l’avvio dell’attività all’Hotel Tiby la stessa soluzione potrà essere garantita a un numero più ampio di pazienti.

“Il ruolo di queste strutture alberghiere – sottolinea Imma Cacciapuoti e Anna Maria Arroi della Direzione Sanitaria dell’Azienda USL di Modena – è importantissimo perché permettono di ospitare in un luogo sicuro e assistito le persone positive al coronavirus che non possono trascorrere la quarantena a casa, sia per motivi logistici (l’assenza di una stanza e di un bagno a uso esclusivo) sia per motivi sanitari, perché tra i famigliari possono essere presenti immunodepressi, con fragilità o patologie gravi, preservandole dal rischio di contagio. Un valore altissimo: per questo abbiamo pensato di attivare un’altra struttura alberghiera, l’Hotel Tiby appunto. Ringraziamo la proprietà che ci ha garantito la massima disponibilità in tempi rapidi”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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