Al Demanio l’intera area della Caserma dei Vigli del Fuoco

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L’assessora Lucà Morandi ha risposto all’interrogazione di Stefano Prampolini (Lega Modena)

MODENA – Le delibera che ha sancito il passaggio dal Comune di Modena al Demanio dello Stato dell’area in via Formigina sulla quale sorge la Caserma del Comando provinciale dei Vigli del Fuoco “è stata un atto tecnico che ha concluso il percorso per il trasferimento dell’area che il Demanio ha sempre considerato solo nella sua interezza, definendo nel diritto una situazione che era già nei fatti”.

Lo ha ribadito l’assessora al Patrimonio Anna Maria Lucà Morandi rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 3 febbraio, all’interrogazione di Stefano Prampolini (Lega Modena) che, a seguito, appunto, della conclusione del trasferimento, ha chiesto se il Comune abbia mai proposto al Demanio di scorporare l’area sulla quale si trovano gli impianti sportivi e se il Demanio stesso abbia mai espresso la volontà inderogabile di ottenere in donazione anche quella porzione, “per sapere se il passaggio di tutta l’area è stata una scelta politica o una decisione tecnica”.

L’assessora Lucà ha spiegato che “il Demanio ha sempre espresso l’intento di ottenere l’area, sulla quale peraltro ha edificato immobili a proprie spese, intera e indivisa. Uno scorporo, quindi, non è mai stato in discussione”.

La delibera in questione, approvata lo scorso dicembre dal Consiglio comunale, ha completato il trasferimento al Demanio dell’area della Caserma dei Vigili del Fuoco iniziato nel 1990 con un atto di donazione, mai completato formalmente a causa di errori materiali, al quale avevano fatto seguito la conferma della volontà di donazione da parte del Comune e un nuovo accatastamento degli immobili da parte del Demanio. Il passaggio è stato formalizzato venerdì 4 febbraio, nella sede del Comando dei Vigili del Fuoco di Modena, con la firma dell’atto di concessione che consegna formalmente l’area all’uso governativo.

In replica, il consigliere Prampolini ha affermato che “non aver discusso dello scorporo dimostra che la scelta è stata politica”.