Agrintesa “brinda” alla nuova maxi cantina di Russi

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Il sito produttivo è stato ampliato e riqualificato con un investimento complessivo di 12 milioni di euro in parte coperti da risorse stanziate dal Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia Romagna. Fra i numerosi progetti presentati, quello di Agrintesa è entrato in graduatoria del PSR per la sua valenza tecnico-economica

TAGLIO NASTRO CANTINA RUSSIRUSSI (RA) – Continua senza soste l’importante percorso di crescita nel settore vitivinicolo per Agrintesa, che oggi guida la classifica italiana delle cantine cooperative di 1° grado con 1.725 soci e una produzione di uva conferita superiore alle 160.000 tonnellate da cui si ottengono circa 1.400.000 ettolitri di vino, per il 26% indirizzati all’esportazione.

In occasione del suo 10° compleanno, la cooperativa faentina, che è anche leader nel comparto dell’ortofrutta fresca con una produzione di 295.000 tonnellate, ha deciso di proseguire il processo di miglioramento e specializzazione dei propri centri di lavorazione, promuovendo un’importante azione di ampliamento e riqualificazione della Cantina di Russi (RA), uno dei siti produttivi più significativi per Agrintesa.

FOTO INAUGURAZIONE 29“Avviato alla fine del 2016 – dichiara il direttore della cooperativa, Cristian Moretti – il progetto, che ha richiesto un investimento complessivo di 12 milioni di euro, è stato completato in soli 10 mesi: tempi particolarmente rapidi che consentono ai soci di disporre della nuova struttura già dalla vendemmia attualmente in corso”.

Nonostante la velocità di realizzazione, l’intervento ha trasformato profondamente la storica Cantina di Russi, dove i conferimenti di uva sono iniziati a metà degli anni 50.

“Davvero numerose e rilevanti infatti – sottolinea Moretti – le modifiche ottenute con la ristrutturazione di questo stabilimento. Innanzitutto, attraverso l’utilizzo di tecnologie assolutamente all’avanguardia, è stato possibile aumentare e qualificare sensibilmente sia la capacità di lavorazione, pari adesso a 25.000 quintali giornalieri, sia la capacità di stoccaggio, che passa da circa 200.000 ad oltre 340.000 ettolitri grazie ai nuovi serbatoi in acciaio inox e ad un impianto frigorifero di ultima generazione in grado di garantire la fermentazione a freddo di tutte le uve ritirate e la conservazione dei vini a temperatura controllata.”.

CANTINA RUSSI AGRINTESA“La riqualificazione – prosegue il direttore generale di Agrintesa – ha permesso anche di incrementare il livello qualitativo dei vini prodotti per offrire risposte sempre più puntuali e diversificate alla nostra clientela. Tra le novità principali in questo ambito, la sala di pressatura delle uve, dotata di ‘presse soffici’, che vanta una potenzialità pari a circa 2.700 quintali all’ora e consente di pensionare i vecchi torchi e ottenere un importante innalzamento della qualità”.

Il progetto ha previsto poi il rinnovamento e l’ampliamento degli uffici e dell’area riservata al personale, oggi ancora più moderna e funzionale, e del punto vendita, che con il suo ricco assortimento di prodotti della cooperativa e delle aziende socie si rivolge ad un territorio decisamente ampio (oltre 81.000 presenze nel 2016).

“In perfetta sintonia con la filosofia di Agrintesa, impegnata in prima linea sul fronte dell’ecosostenibilità – conclude Moretti – nel sito produttivo di Russi la sala di pressatura è stata costruita in Bioedilizia; è stato inoltre costruito un impianto di depurazione di ultima generazione, con una capacità di depurazione di 100 metri cubi al giorno e una capacità di stoccaggio in serbatoi inox di 800 metri cubi, che permetterà di ridurre notevolmente l’impatto ambientale superando anche i parametri di legge più restrittivi”.

“Il progetto di ampliamento e sviluppo tecnologico di questo polo si inserisce nel percorso di rinnovamento e specializzazione delle cantine di Agrintesa che ha lo scopo di ottimizzare la produzione tramite la razionalizzazione delle lavorazioni, degli stabilimenti e delle tipologie di vinificazione” – afferma il presidente Raffaele Drei.

“Tra gli obiettivi dell’intervento – prosegue Drei – la riduzione dei costi – attraverso la concentrazione delle uve conferite, l’utilizzo di nuove tecnologie più moderne e l’aumento delle efficienze gestionali – e l’ulteriore valorizzazione dei vini con l’incremento degli standard qualitativi e della diversificazione dei prodotti da affiancare al più diffuso Trebbiano oggi ben più qualificato rispetto al passato (Albana, Chardonnay, Sangiovese, Pinot i vitigni più diffusi). Una scelta perfettamente in linea con l’importante percorso compiuto negli ultimi 10 anni da Agrintesa, che ha realizzato uno straordinario miglioramento della propria gamma vitivinicola, portando avanti anche un prezioso lavoro di riqualificazione del patrimonio enologico romagnolo. Un lavoro che deve proseguire anche in futuro per poter raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e garantire sostenibilità alla viticoltura romagnola e dei nostri soci.”.

Intervenendo all’inaugurazione, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha affermato che “è importante poter contribuire a progetti come questo, che testimoniano la forza di questo territorio e la capacità di fare squadra e consentono di ottimizzare sempre più il lavoro dei produttori mettendo loro a disposizione una struttura moderna e all’avanguardia in grado di garantire standard di qualità e sicurezza dei vini sempre più elevati”. E a questo proposito, l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli ha dichiarato che “l’Emilia Romagna è uno dei territori più fertili per le produzioni di qualità, collocandosi al primo posto tra le Regioni europee per numero di DOP e IGP”.