Bologna

A Bologna l’ 8 giugno KORABEAT in concerto

Al Parco della Montagnola presentazione di “YAKAR”, nuovo album del quintetto afrojazz torinese

BOLOGNA – Sabato 8 giugno al Parco della Montagnola di Bologna è in programma il concerto del quintetto afrojazz torinese KORA BEAT, che presenterà il nuovo album  “Yakar” (etichetta K-BROTHERS, distribuzione EGEA MUSIC)

Yakar: speranza.
Il titolo del nuovo lavoro discografico dei KORA BEAT non poteva che essere questo, visto che Yakar racconta e suona la speranza.

I testi delle canzoni narrano storie, storie che partono dal Senegal e dai paesi vicini, e viaggiano sino ad arrivare a noi con l’intento di trasmettere un chiaro messaggio: qualunque cosa sia successa, si può ricominciare. Insieme.

Cheikh Fall, voce dei KORA BEAT, è molto legato alle tradizioni artistiche e religiose africane, le quali risultano un fondamentale, saldo punto di partenza per sperimentare altri mondi, musicali e non. Ed è proprio dall’incontro tra culture artistiche, tra la musica tradizionale senegalese e la cultura musicale occidentale, che nascono i KORA BEAT.

Nel loro sound la kora, strumento fondante della tradizione musicale africana centro-occidentale, intrattiene un dialogo costante con il sax di Gianni Denitto, che, in costante equilibrio tra jazz ed elettronica, è in grado di spostare il discorso musicale su un nuovo livello.

Anche le percussioni di Badara Dieng (non solo djembè, ma anche sabar, bougarabou, xine e la tama) sostengono la ritmica insieme al basso di Andrea Di Marco, fondendo stili diversi e rivelandosi in perfetto equilibrio nella batteria di Samba Fall, capace di rispondere allo stesso tempo alle chiamate delle percussioni e creare groove afrofunk con il basso.

Tutti questi incontri si ritrovano nei testi, che affrontano anche difficili passaggi come i viaggi della speranza dei migranti (che alcuni di loro conoscono da vicino…) e storie di dolori terribili, che però conducono sempre a un nuovo cammino.

Come la potenza della loro musica, così YAKAR è un vero e proprio grido di speranza.
Provate a gridarlo forte, funziona.

YAKAR traccia per traccia

1_Wiri Wiri (Djarindare)
Gira gira e torna all’inizio: questo recita un noto proverbio senegalese, da cui il brano trae il suo titolo. Un ragazzo ambizioso, ma senza studi e conoscenza, si ritrova in un momento difficile e buio della sua vita. L’incontro con un saggio lo conduce verso un cammino di consapevolezza e fiducia nelle proprie risorse.

2_Al-Demba (Talibe) – featuring Albert Sardei
In Africa, e in particolare in Senegal, i bambini poveri hanno disparità di trattamento rispetto a quelli scolarizzati. I bambini che tornano da scuola vengono infatti accolti nei villaggi e viene loro offerto del cibo, mentre i piccoli mendicanti vengono cacciati, oppure aspettano che gli altri abbiano finito per raccogliere gli avanzi. È il risultato di un messaggio distorto indotto dalla colonizzazione, che ha portato il bene della scolarizzazione, creando però disuguaglianze sociali difficili da colmare.
3_Ndayane (afro blue)
Comba, ragazzina orfana, vive insieme a una sua coetanea e alla madre di questa. Le due vengono mandate al pozzo di Ndayane a prendere l’acqua, e qui Comba assiste all’uccisione della ‘sorella’ da parte di animali feroci.
Al ritorno Comba dovrà raccontare alla madre il drammatico incidente.
Una storia scura, ma insieme di speranza: racconta infatti un nuovo inizio, una nuova partenza dall’esperienza del dolore che ci aiuta ad apprezzare tutto ciò che troveremo sul nostro nuovo percorso.

4_Mbadane
C’è un albero di tamarindo piantato da un saggio, sulla strada di Mbadane.
La nuova autostrada doveva passare proprio dove si trova l’albero, ma i francesi non sono mai riusciti a portare a termine la sua costruzione, perché gli spiriti hanno portato sventura e tenuto lontano chi provava a distruggere l’albero.
Oggi, intorno all’albero sono nate una moschea e delle scuole, grazie al figlio del saggio che ha seminato l’albero.

5_Changé
Il cambiamento dell’Africa Occidentale prima e dopo la colonizzazione. Il legame fra passato e presente resta nella tradizione dei villaggi, in cui sopravvivono i dialetti che si parlavano prima che i colonizzatori portassero lingue diverse e creassero nazioni diverse (Senegal, Mali, Burkina, Guinea e Costa D’Avorio), portando con sè divisioni e guerre. Sono dunque le lingue tradizionali (Mandeng, Malinke..) e gli stessi ritmi delle percussioni a rappresentare una via per sanare le ferite della colonizzazione.

6_In The Deepfeaturing Saba Anglana
Un grande uccello vede partire un gruppo di rifugiati e li segue lungo il deserto, dal Sahara sino in Libia, osservandoli per tutto il tempo in cui sono rimasti lì. Quando i rifugiati riescono a salire su una barca, l’uccello li perde di vista. Preoccupato, lo racconta a un pesce. Il pesce gli racconta di averli sentiti entrare in acqua e di aver seguito la barca pregando che arrivassero a destinazione, ma quando si è distratto, per cercare i suoi genitori sott’acqua, i rifugiati sulla barca sono finiti negli abissi del mare. Li ha raggiunti, e ha visto nei loro occhi la speranza, l’amore, il coraggio e il desiderio di aiuto. Allora l’uccello si rivolge al pesce raccomandandosi di aver cura di loro perché, nonostante il tragico epilogo, continuino a coltivare il loro sogno.

7_Nguenel
L’Islam come religione di pace, la figura di Maometto vista con gli occhi della tradizione. Figure allegoriche di un valore simbolico importantissimo: animali che parlano, alberi tramutati, tutto grazie al Profeta che riuscì anche a spostare il sole. Tutto per ottenere pace e per sottrarre le persone all’odio, partendo dalla sua famiglia sino a raggiungere milioni di persone in tutto il mondo.

8_Kaïra featuring Kaly Coulibaly
Nella cultura di alcuni popoli dell’Africa Occidentale, il griot è un poeta e cantore che svolge il ruolo di conservatore della tradizione orale degli avi e, in alcuni contesti storici pre-coloniali, aveva anche il ruolo di interprete ed ambasciatore.
Kaïra è uno spiritual dei griot, cantato in dialetto Mandeng dalla cantante Kaly Coulibaly, che racconta l’ereditarietà del compito di griot.

9_Bayo
Un canto per i defunti dedicato al padre, maestro di vita, di religione, e grande amico. Importante per la formazione musicale di Cheikh, la figura del padre diventa contemporaneamente un collegamento con l’aldilà e il coraggio necessario per stare tra i vivi sapendo che, prima o poi, verrà l’ora di andare.

10_Tirailleur
I tirailleur furono un corpo di fanteria coloniale dell’esercito francese, formato da soldati reclutati in Senegal e altri paesi dell’Africa Occidentale.
La canzone parla del massacro di Thiaroye (dicembre 1944) quando decine di tirailleurs del campo nei pressi di Dakar, che protestavano per le paghe dimezzate rispetto a quelle dei soldati bianchi, morirono per la repressione della polizia militare francese.

Condividi
Pubblicato da
Roberto Di Biase

Articoli recenti

Lettera del Vescovo, “Costruire ponti di fraternità”

Il sindaco Muzzarelli commenta il messaggio di don Erio alla città: “Appello alla comunità che…

13 minuti fa

4.a Commissione consiliare: martedì 30 gennaio 2024 alle 15.30 nella sala del Consiglio comunale e sul web

Esame di delibera per regolamento garante dei diritti delle persone private della libertà personale FERRARA…

20 minuti fa

Il Comune di Russi prosegue il percorso di innovazione digitale

Nel 2023 implementati vari servizi per andare incontro ai cittadini. Nel 2024 in corso di…

13 ore fa

In via Medaglie d’Oro si smonta una gru: circolazione sospesa

Il provvedimento mercoledì 31 gennaio e giovedì 1 febbraio all’altezza del civico 44 MODENA -…

14 ore fa

Provincia di Modena: Cammino di Santa Giulia, dalla Corsica alla Lombardia

Un itinerario storico che attraversa la provincia MODENA - Promuovere e valorizzare il tratto modenese…

13 ore fa

Abbandono rifiuti: resta alta l’attenzione

MISANO ADRIATICO (RN) - Anche nel 2024 resterà alta l’attenzione al contrasto dell’abbandono di rifiuti…

13 ore fa

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy

SOCIAL: Facebook - Twitter