Parità di genere, si al talento femminile nella sanità

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L’adesione del Comune al Manifesto della rete Leads, che sollecita maggiore presenza di donne nei ruoli manageriali di vertice delle aziende sanitarie pubbliche e private

MODENA – Favorire il superamento delle disuguaglianze di genere e promuovere la leadership al femminile nel settore sanitario. È grazie alla condivisione di questi obiettivi, anche con l’obiettivo di divulgarli alla comunità e alle altre istituzioni, che il Comune di Modena ha aderito all’iniziativa di “Leads – Donne leader in sanità”, la rete promotrice di un’azione di sensibilizzazione per sostenere il talento in “rosa” nei ruoli manageriali di vertice delle aziende sanitarie pubbliche e private, affinché nei prossimi cinque anni almeno il 40 per cento delle donne possa raggiungere queste cariche.

Oggi, infatti, come rilevato dall’Organizzazione mondiale della sanità, nel settore sanitario le donne costituiscono il 70 per cento della forza lavoro; tuttavia, soltanto il 25 per cento di esse ricopre posizioni apicali. Alla luce di questi dati ha preso il via l’anno scorso il progetto di Leads, concretizzato nel “Manifesto per un maggior equilibrio di genere in sanità”, che negli ultimi mesi è stato sottoscritto da numerosi professionisti della sanità, e non solo. Il documento e l’elenco dei sostenitori saranno consegnati al presidente della Repubblica l’11 febbraio, in occasione della Giornata internazionale delle donne nella scienza.

La sottoscrizione del Manifesto da parte del Comune è stata approvata nei giorni scorsi dalla giunta, su proposta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, raccogliendo anche l’invito, illustrato nel documento, a promuovere la definizione di policy che assicurino pari opportunità di carriera, con particolare riferimento alla necessità di prevedere il raggiungimento di posizioni di top e middle management per le professioniste di genere femminile. L’adesione all’iniziativa segue, peraltro, le pratiche del Comune finalizzate da anni a favorire interventi e progetti volti a garantire l’effettiva parità nel lavoro tra uomini e donne e il superamento di qualunque forma di discriminazione, nonché l’applicazione già dal 2015 del linguaggio di genere negli atti amministrativi.