41° anniversario della strage di Ustica, l’intervento dell’assessore della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo

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BOLOGNA – Oggi, domenica 27 giugno 2021, nel 41° anniversario della strage di Ustica, nella Sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio, il Sindaco Virginio Merola ha incontrato i parenti delle vittime. Alla commemorazione sono intervenuti Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime, l’assessore della giunta regionale dell’Emilia-Romagna Irene Priolo, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Di seguito l’intervento integrale dell’assessore della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo.

“Cara Presidente, cari parenti delle vittime, gentile Sindaco e amico Virginio Merola e gentile sindaco Orlando, signora Prefetto, autorità e tutti voi oggi qui presenti.

Sono passati, come è stato ricordato, esattamente 41 anni da quella sera di inizio estate che ha cambiato la vostra vita in modo così violento. Nessuno di noi potrà certamente mai capire fino in fondo cosa avete provato e cosa, ancora oggi, provate, pur a distanza di tempo.

Io ero una bambina allora. Anche su quel volo c’erano 13 bambini, quanto dolore, che profonda ingiustizia. Mi ha sempre turbata ripensare a quelle vite interrotte, perché si trovavano nel posto sbagliato, sulla traiettoria sbagliata, all’interno di una scena di un teatro internazionale in cui da comparse sono diventate tragicamente e inconsapevolmente protagoniste. Persone, volti, voci che si sono trovate, all’improvviso, in quella che – come la presidente Bonfietti ha ricordato negli anni – è oramai unanimemente riconosciuta come una vera e propria “azione di guerra in tempo di pace” o come l’ha definita il giudice Priore ”una guerra non dichiarata”. Ma la violenza non si è consumata solo in quel momento, è cresciuta negli anni successivi attraverso le bugie e i silenzi di chi ha nascosto responsabilità, distrutto prove e insabbiato i fatti. Ecco il vero danno collaterale: non avere ancora la verità.

Quello che mi ha sempre colpito di voi, così come dei familiari della Strage del 2 agosto, è la vostra forza, la tenacia con cui avete sempre chiesto e continuerete ancora a chiedere questa verità, contro depistaggi, bugie e reticenze, per fare finalmente piena luce su quanto accadde quella notte.

Al Mo.Ma di New York è conservata un’opera che si chiama “La persistenza della memoria”, di Dalì, un olio su tela che raffigura 4 orologi di cui 3 molli, quasi disciolti. Il tempo la cui relatività è misurata da oggetti di precisione che vengono messi in crisi dalla memoria umana, dalle emozioni che si porta dietro, dai sentimenti che definiscono le esperienze. Ecco cara Daria cosa siete, una memoria persistente, incalzante e incessante e noi, come Regione Emilia-Romagna, ci uniamo a voi nel chiedere al nostro Governo, come ha sottolineato il Sindaco, di ottenere piena collaborazione dai paesi alleati per poter finalmente trovare risposte e giungere ad una ricostruzione univoca dei fatti che ridia dignità al nostro paese e giustizia alle 81 vittime.

Il vostro impegno civile, il vostro lavoro, instancabile, ogni anno si arricchisce di nuova energia e trasforma un enorme dolore in qualcosa di positivo che arricchisce la nostra comunità e la società tutta.

Il museo per la memoria di Ustica è un luogo unico, delicato, in cui entrare in punta di piedi, fortemente voluto da voi cari parenti delle vittime ma sostenuto anche dalla Regione Emilia-Romagna, così come il programma che lo anima ogni anno in questo periodo. A questo proposito ricordo che anche la nostra Assemblea legislativa e vedo qui la consigliera Marilena Pillati che la rappresenta e che saluto, sostiene il programma e in particolare quest’anno l’iniziativa “Come è profondo il Mare” una mostra di vignette pubblicate nel 1994 sulla rivista satirica Cuore in un numero speciale dedicato proprio alla Strage di Ustica.

Le tante iniziative culturali e formative che organizzate ogni anno rinvigoriscono la memoria di questa strage, stimolano le istituzioni e l’opinione pubblica tutta a non abbassare l’attenzione. Anno dopo anno abbiamo visto ricordare quella notte con nuovi linguaggi e forme espressive, questa vitalità fa sì che il programma realizzato “Attorno al Museo” non sia solo un esercizio formale di memoria ma motore di domande e riflessioni, non solo sul passato, ma anche sul nostro presente e soprattutto sul futuro.

Vorrei concludere ringraziando di cuore tutti voi ancora una volta e la presidente Bonfietti perché, con la vostra perseveranza nella ricerca di verità e giustizia, ci date una grande lezione civica e di fiducia ancora una volta nello Stato e voglio che voi sappiate che qui le istituzioni, la Regione Emilia-Romagna, sono con voi, dalla vostra parte!”.