40° anniversario della strage di Ustica, l’intervento del Sindaco di Bologna Virginio Merola

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BOLOGNA – Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha aperto oggi nella sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio l’incontro istituzionale con i parenti delle vittime della strage di Ustica nel quarantesimo anniversario.

Di seguito l’intervento integrale.

“Signor Presidente della Camera,
signora Prefetto
autorità civili e militari
cara Presidente e cari parenti delle vittime.

Sono passati 40 anni da quella sera, dalla sera che ha cambiato in modo violento la vostra vita. Da quel momento voi, cari parenti, siete stati testimoni della storia. La storia di questo paese che, a 40 anni di distanza, mostra ancora un volto bifronte. Da una parte la rete, molto forte, che si è creata attorno a voi e che ci porta qui oggi con il Presidente della Camera Roberto Fico che ringraziamo per la sua presenza.

Dall’altra le reticenze, i depistaggi e le menzogne che hanno ostacolato l’azione giudiziaria per fare luce su quello che è accaduto al DC9. E ancora, adesso in questo 2020, chiediamo al nostro Governo: aiuti questa comunità a identificare gli aerei attorno al DC9. Diamo un’identità e delle bandiere a tutto ciò che era in volo la notte del 27 giugno.

È una questione di dignità nazionale, come ha più volte detto Daria Bonfietti. I magistrati romani non possono lavorare senza che il Governo ottenga da paesi amici e alleati di contribuire fattivamente a risolvere la questione della nazionalità di quegli aerei. È stato un atto di guerra in tempo di pace. Questa è stata la strage di Ustica e per questo motivo questa comunità, i parenti e tutti i cittadini di Bologna, non vi lasceranno in pace e non avranno pace fino a che non ci sarà la verità completa.

Ho letto in questi giorni che come tutti gli anni, nell’avvicinarsi a questa data, ritorna la parola mistero. Su Ustica non c’è nessun mistero. Da quando il giudice Priore ha emesso la sua sentenza quello che è accaduto quella notte è chiaro. Oggi per chiudere il cerchio c’è un unico modo: mettere a disposizione della magistratura, della procura di Roma, che ha riaperto le indagini dopo che il presidente Cossiga ha accusato i francesi, ogni documentazione sulla strage.

Cari parenti delle vittime dobbiamo a voi la capacità, con la costituzione dell’associazione nel 1988, di aver strappato all’oblio questa vicenda. Ai giornalisti dobbiamo il fatto di aver lavorato per far sapere quello che era accaduto. Il convegno che seguirà questo nostro momento di incontro è un omaggio al lavoro, insostituibile, della stampa.

A tutti i cittadini che ci stanno seguendo, anche attraverso le dirette televisive, in particolare a quelli che hanno l’età per farlo chiedo di pensare, solo per un attimo, a dov’erano quella sera del 27 giugno 1980, una sera estiva di partenza per le vacanze. Ci servirà a misurare il lungo distacco temporale da quel fatto, questo lungo periodo di 40 anni alla ricerca della completa verità, che ha fatto diventare la memoria di noi tutti un impegno civico, una bella pagina di storia della nostra vita democratica per la verità e la giustizia”.