Tper, dopo avere verificato la fattibilità e lavorato a tal fine nei giorni scorsi, trasporterà lo storico autobus in Piazza Medaglie d’Oro in occasione della commemorazione della Strage, come auspicato dall’Amministrazione Comunale e da gran parte dell’opinione pubblica, anche attraverso i media.
In quel terribile 2 agosto del 1980, il bus matricola 4030 della linea 37 diventò il simbolo di una città che reagì, spontaneamente e senza nemmeno attendere un attimo, ad una tragedia immane; ancora oggi è rimasto nell’immaginario collettivo della città, insieme al boato e alla nuvola di fumo, come l’emblema della Strage di Bologna.
Per onorare la memoria di quel giorno, il bus 4030 non è stato mai dimenticato: dopo il suo “pensionamento” è stato conservato nel capannone storico di via Bigari, al riparo da agenti atmosferici e da pericoli di danneggiamenti, insieme ad altri rotabili che hanno percorso l’epopea del trasporto pubblico bolognese. La sede, purtroppo, da diversi anni, non è agibile al pubblico, anche se non manca certamente la volontà di far tornare a nuova vita una collezione storica di mezzi pubblici tra le più importanti e affascinanti d’Italia. Questo sarà un tema di lavoro dei prossimi mesi per Tper e per le Istituzioni locali, alla ricerca di una soluzione che possa rendere nuovamente fruibili ai visitatori questi tesori del passato.
Nel frattempo, ATC prima, e successivamente Tper ne hanno curato la conservazione con una premura “museale”; una cura che, tra l’altro, per quanto riguarda “il 37” nasconde un retroscena particolare: diversamente dagli altri rotabili storici, in segno di riguardo e di grande considerazione affettiva, questo bus non è mai stato formalmente dismesso, ma tutt’oggi – seppur non circolante – resta immatricolato e targato come a quel tempo, per conservare la memoria storica di un testimone-simbolo del servizio alla città, nel bene e male, nella routine quotidiana quanto nella tragedia di un giorno.
La memoria della Strage resta sempre viva nell’azienda di trasporti pubblici bolognese, che versò essa stessa il proprio tributo di morte alla barbarie terroristica di quel giorno: il dirigente responsabile del Personale dell’allora Atc, il Dottor Mario Sica, era in attesa al primo binario e rimase vittima dell’attentato.
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