Juan Pérez Floristán il 14 aprile all’Auditorium Biagi

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MODENA – Venerdì 14 aprile ore 20.30 Auditorium Marco Biagi
Juan Pérez Floristán pianoforte
Primo premio concorso internazionale Rubinstein di Tel Aviv, 2021
Biglietto 12 euro 
Ridotto 5 euro (minori di 26 anni e studenti Conservatorio Vecchi-Tonelli)
prevendita online su liveticket.it
il programma

Fryderyk Chopin (1810 – 1849)
24 Preludi op. 28

Franz Liszt (1811 – 1886)
da Années de pèlerinage. Deuxième Année. Italie, S 161
Lo sposalizio | Il pensieroso

Richard Wagner (1813 – 1883) / Franz Liszt
Isoldes Liebestod S447

Franz Schubert (1797 – 1828)
Fantasia in do maggiore op. 15 D. 760 Wanderer-Fantasie

Intorno al programma
I 24 preludi di Chopin, nascono tra il 1831 e il 1839 nel solco metodologico delle numerose raccolte di Studi e Preludi ordinati in numero di 24 per tutti i toni maggiori e minori, sul modello del Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach.  Sotto il nome di Preludi troviamo tantissimi registri stilistici: il preludio vero e proprio, la mazurka, la romanza senza parole, lo studio. In questa mirabile raccolta, dove ogni battuta splende come una gemma, Chopin ha inventato una poetizzazione del preludio: nutrire il modello antico con un sentimento romantico, linguisticamente sfuggente e imprevedibile, carico di charme.
È stato affermato da Ferruccio Busoni che, se Bach è l’alfa della composizione pianistica, Liszt ne è l’omega, in quanto riassume dal punto di vista della struttura tutte le esperienze precedenti maturate sotto la sigla del classicismo e preannuncia quelle libertà formali che troveranno ampio sfogo e attuazione nella musica sul finire dell’Ottocento e nel secolo ventesimo. Lo stile pianistico lisztiano è presente nella sua ampiezza e ricchezza timbrica e ritmica nella poderosa (più di 50 minuti di musica) raccolta delle Années de pèlerinage dedicata all’Italia e composta durante i viaggi compiuti nel nostro paese dall’autore tra il 1838 e il 1839. Il primo brano “Sposalizio” vuole essere una libera rievocazione delle impressioni provate alla vista della celebre tela di Raffaello sulle nozze tra Maria e Giuseppe che si trova nel museo di Brera a Milano. Liszt costruisce una tessitura sonora quanto mai dolce e di intonazione religiosa, nel solenne cadenzare degli accordi tesi verso una trasfigurazione quasi mistica, come un antico canto chiesastico. Il pezzo successivo “Il Pensieroso” è ispirato alla statua scolpita da Michelangelo per la tomba di Lorenzo e Giuliano dei Medici a Firenze, nella chiesa di San Lorenzo. È un tema di marcia funebre che si ripete in forma ossessiva, tenendo presente la quartina scritta dallo stesso Michelangelo, che dice: “Caro m’è il sonno, e più l’essere di sasso / Mentre che’l danno e la vergogna dura. / Non veder, non sentir m’è gran ventura; / Però non mi destar, deh! parla basso!”. 
Alla fine del 1858 Liszt rimase sconvolto dalla lettura del primo atto di Tristan und Isolde, di cui Wagner gli aveva inviato le bozze. Nel 1867, due anni dopo la prima rappresentazione dell’opera a Monaco (10 giugno 1865), adattò La Morte d’amore di Isolde, episodio finale dell’atto III. In segno di deferenza non scrisse una parafrasi né una fantasia, ma una trascrizione che, mediante tremoli, arpeggi, ampi accordi e sovrapposizione di piani sonori, mantiene la sostanza della scena drammatica. Tuttavia, poiché la densità della scrittura wagneriana non gliene consentiva l’intera trascrizione al pianoforte, Liszt eliminò gran parte della linea vocale.  Nel momento in cui Liszt trascrisse La Morte d’Isolde, la sua amicizia per l’autore di Tristan si era tuttavia allentata, ma comunque continuò ad ammirare e a difendere la musica di Wagner.
La «Wanderer-Fantasie», scritta nel 1822 è di sicuro la composizione tecnicamente più impegnativa fra quelle destinate da Schubert al pianoforte, segnata da un virtuosismo trascendentale. Però il virtuosismo di Schubert non è finalizzato alla conquista del pubblico; esso si qualifica invece, secondo le suggestive parole di Piero Rattalino, come «un esempio di delirante immaginazione sonora che fantastica di effetti possibili sul pianoforte senza tener conto, se non in modo ipotetico, della possibilità di realizzarli». Si tratta di un lavoro ad ampio respiro e articolato in quattro movimenti come una grande Sonata per pianoforte, con la differenza che questi movimenti sono interdipendenti e collegati idealmente all’Adagio, nel cui tema intensamente espressivo si delinea testualmente la melodia che accompagna le parole del Lied schubertiano Der Wanderer (Il viandante) e inizia così: “Die Sonne dünkt mich hier so kalt” (Il sole qui mi sembra così freddo).
biografia
Vincitore del Primo Premio e del Premio del Pubblico al Concorso Pianistico “Arthur Rubinstein” 2021, del Primo Premio e del Premio del Pubblico al Concorso “Paloma O’Shea” di Santander nel 2015, del Primo Premio al Concorso Steinway di Berlino 2015 e della Medaglia della Città di Siviglia, Juan Pérez Floristán a soli 28 anni è già un punto di riferimento per la nuova generazione di musicisti spagnoli ed europei. In poco tempo ha debuttato in alcune delle principali sale da concerto del mondo: alla Royal Albert Hall (insieme alla BBC Philharmonic Orchestra al festival dei Proms), alla Wigmore Hall, alla Herkulessaal di Monaco, alla Tonhalle di Zurigo, alla Filarmonica di San Pietroburgo, alla Sala Béla Bartók di Budapest, al Teatro La Fenice di Venezia, alla Laeiszhalle di Amburgo, allo Schloss Elmau, Auditorium Nacional de Madrid, al Palau de la Música di Barcellona, al Charles Bronfman Auditorium di Tel Aviv. Si è esibito anche in festival come il Ruhr Klavier Festival, il Festival di Verbier, il Festival Sommets-Musicaux di Gstaad (Svizzera), il Festival di Santander, il Festival di Granada, il Festival Beethoven di Varsavia. Con un repertorio che comprende più di 30 concerti per pianoforte e orchestra e che spazia da Mozart a Crumb, è ospite fisso delle stagioni orchestrali di prestigiose compagini quali l’Orchestra RTVE, l’Orchestra Nazionale di Spagna, la Filarmonica di San Pietroburgo, la BBC Philharmonic Orchestra, la Israel Philharmonic Orchestra, la Camerata di Gerusalemme, la Monterey Symphony Orchestra (USA), la Malmö Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Reale di Siviglia, l’Orchestra di Barcellona, l’Orchestra Filarmonica di Gran Canaria, l’Orchestra Sinfonica di Castilla y León. I suoi progetti discografici includono un CD con la BBC Concert Orchestra di Londra, un CD come solista per Naxos (con opere di Liszt, Schumann e Beethoven) e due CD con opere di Schubert, Shostakovich e Brahms. Il suo debutto discografico risale al 2012, quando pubblicò il suo primo CD, una registrazione dal vivo del suo concerto di debutto al prestigioso Ruhr Klavier Festival in Germania. L’elenco dei direttori, solisti e gruppi da camera con cui ha collaborato comprende Jesús López Cobos, Juanjo Mena, Pablo González, Ben Gernon, Marc Soustrot, Leopold Hager, Lorenzo Viotti, Josep Vicent, Pedro Halffter, Max Bragado, Andrei Ionita, Pablo Ferrández, i componenti del Quartetto Casals Abel e Arnau Tomás, il Fine Arts Quartet, Dietrich Henschel, Kian Soltani, Cristina Gómez Godoy, Pablo Barragán. Deve la sua formazione fondamentalmente a sua madre María Floristán, pianista e didatta, a Galina Eguiazarova e Eldar Nebolsin. Ha anche beneficiato di consigli e lezioni da parte di interpreti internazionali come Luca Chiantore, Eberhardt Feltz, Claudio Martínez Mehner, Daniel Barenboim, Ferenc Rados, Menahem Pressler, Nelson Goerner, Stephen Kovacevic. Tra tutti questi nomi di prestigio occupa un posto speciale nella sua formazione Elisabeth Leonskaja, artista straordinaria che si è dedicata in maniera totalmente disinteressata al supporto delle nuove generazioni di pianisti. Per Juan è stata un sostegno di inestimabile valore sia per la sua carriera sia per il suo sviluppo personale e artistico. Juan ha effettuato tour in Europa, America Latina e Stati Uniti. Dal 2020 è insegnante di pianoforte presso la Fondazione Barenboim di Siviglia, e dal 2021 docente di Ritmo Applicato all’Interpretazione presso la scuola di recitazione “La Colmena” di Siviglia. Nel 2020 è entrato a far parte come collaboratore del cast del programma televisivo “La Ventana” del canale Ser condotto dal giornalista Carles Francino. Dal 2021 è artista ufficiale Yamaha.