Con la destituzione di Mussolini, il 25 luglio 1943, la popolazione ne iniziò il saccheggio: prima la rimozione del busto, poi la testa del dittatore trascinata per le vie di Bologna. Dell’opera rimase il “cavallo in corsa, con le gambe del cavaliere attaccate ai fianchi… uno spettacolo grottesco e macabro” a cui si pose fine nel 1947 quando, una volta fuso, lo scultore Luciano Minguzzi ne ricavò il “Monumento al Partigiano e alla Partigiana”, oggi a Porta Lame.
Sempre ai Musei Civici, fino al 21 maggio sarà possibile ammirare una selezione di chitarre antiche della collezione del liutaio e restauratore modenese Lorenzo Frignani. Gli strumenti di fabbricazione italiana esposti, in molti casi pezzi unici, testimoniano l’evoluzione tecnica della chitarra dall’epoca barocca ai giorni nostri e sono impreziositi da elementi decorativi.
Continua invece fino al 4 giugno la mostra “Corrispondenze. Gli studenti di Fondazione Fotografia incontrano i Musei Civici.” In esposizione gli scatti ispirati alle raccolte museali realizzati sotto la guida del fotografo Mario Cresci.
Informazioni on line (www.museicivici.modena.it).
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