Il primo dono è una riproduzione stampata su carta pergamena della prima pagina del Liber Paradisus, memoriale ufficiale dell’atto con cui il Comune di Bologna nel 1257 stabilì di procedere all’abolizione della servitù sul proprio territorio.
Sul retro della cornice è stata posta la dedica del Sindaco di Bologna, Virginio Merola:
Quel testo oggi è diventato un libro che verrà pubblicato a breve dalle Edizioni Pendragon di Bologna.
Un dono il cui significato è nelle stesse parole del poeta Roversi: “Vitale e moderna, anzi attuale come se ci precedesse, la figura di San Francesco nella sua completezza si propone a noi non come un esempio (non solo come un esempio), ma come una tensione costante della nostra vita. Un fuoco vivo”.
La copia unica che verrà donata a Papa Francesco è un esemplare dalla legatura in marocchino rosso con decorazioni ai piatti, impressioni a secco e oro, con insegna papale al piatto anteriore. In quarta di copertina lo stemma di Bologna e risguardi in seta bianca e taglio spruzzato.
Il volume è stato realizzato da Gottardo Cendron, bolognese, legatore artigiano e restauratore di libri antichi.
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