Piacenza

Verso il PEBA del Comune di Piacenza, al via il percorso partecipato

PIACENZA – Lunedì 29 aprile,  nell’aula consiliare del Municipio, si è svolta la conferenza stampa inerente all’avvio del percorso partecipativo del PEBA – Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche del Comune di Piacenza.

Alla conferenza stampa, accanto alla sindaca Katia Tarasconi, all’assessora all’Urbanistica Adriana Fantini, all’assessora al Welfare Nicoletta Corvi e alla garante per i diritti della persona disabile del Comune di Piacenza, Miriam Stefanoni, sono intervenuti i tre progettisti incaricati – gli architetti Cinzia Araldi e Maddalena Moretti, unitamente al dottor Leris Fantini – nonché i rappresentanti dei tre Ordini professionali coinvolti: i presidenti del Collegio dei Geometri e dell’Ordine degli Ingegneri, Giampaolo Ultori e Alberto Braghieri, il tesoriere dell’Ordine degli Architetti Emilio Tappani.

PEBA

I Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), introdotti dall’articolo 32 della legge 41/86, sono strumenti finalizzati al superamento delle barriere architettoniche in edifici pubblici e privati ad uso pubblico, con le relative pertinenze. Il Comune di Piacenza ha aderito al Bando emanato dalla Regione Emilia Romagna nel 2023, candidando una proposta di PEBA elaborata in base a un approccio di rete e luoghi di interesse, dedicata alla porzione di città inclusa e a ridosso della cerchia muraria cinquecentesca. La proposta ha ottenuto un contributo regionale di 36.065,77 euro, pari al 50% dell’importo complessivo di progetto, come previsto per i Comuni al di sopra dei 50 mila abitanti.

L’obiettivo è quello di giungere all’adozione del Piano – il primo, per Piacenza – entro il 31 dicembre 2024. L’Amministrazione comunale ha affidato il servizio al raggruppamento temporaneo di professionisti costituito dagli architetti Cinzia Araldi e Maddalena Moretti, unitamente al dottor Leris Fantini), integrandone la stesura con i contenuti del Piano di accessibilità urbana (PAU).

Il PEBA mira a favorire il movimento in autonomia di tutte le persone, abbattendo le barriere legate all’età, allo stato di salute della persona e alle specifiche esigenze che le disabilità motorie, sensoriali, cognitive o psichiatriche possono richiedere, promuovendo soluzioni orientate alla pedonalità, all’accessibilità e fruibilità degli spazi urbani, al comfort, alla riconoscibilità e alla sicurezza. Parallelamente, il Piano si pone lo scopo di intercettare e ridurre gli ostacoli linguistici e culturali, il divario di conoscenze sul digitale o le difficoltà estemporanee che possono derivare, ad esempio, dall’accompagnare bambini e persone non autosufficienti, o semplicemente dalla necessità di trasportare un carico pesante.

“Adottare un Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche – sottolineano la sindaca Katia Tarasconi, l’assessora all’Urbanistica Adriana Fantini e l’assessora al Welfare Nicoletta Corvi – significa dotare la città di un metodo e di strumenti che, oggi e per il futuro, consentano di affrontare la sfida di una progettazione inclusiva e accessibile: una progettazione per tutti. Lavoreremo per la rimozione delle barriere architettoniche a 360°, non solo con riferimento alle disabilità fisiche, ma anche a quelle mentali e sensoriali: la nostra comunità inizia un percorso partecipato di progettazione per le disabilità e con i cittadini che ne sono portatori, avendo l’obiettivo di accogliere le fragilità e la consapevolezza che lasceremo, alle prossime Amministrazioni, personale adeguatamente formato e una “cassetta degli attrezzi” per proseguire un cammino lungo e impegnativo. Ringraziamo Miriam Stefanoni per il ruolo prezioso che svolge anche nel coinvolgere le associazioni, così come i tre ordini professionali tecnici, Architetti, Ingegneri e Geometri, che condivideranno con noi la parte di formazione professionale, affinché la cultura della progettazione universale possa essere promossa in misura crescente anche dagli operatori privati”.

L’approccio privilegiato sarà focalizzato su “rete e luoghi di interesse” e mira a rendere accessibili gli edifici di proprietà comunale (con particolare attenzione per quelli scolastici), rendendo più accoglienti e sicuri gli spazi aperti e i percorsi pedonali che collegano i poli attrattori e sono maggiormente frequentati da abitanti, “city users” e turisti, includendo gli spazi del mercato, le aree verdi e i due principali accessi ciclo-pedonali al lungofiume.

In questa prima fase ci si concentrerà sull’analisi di immobili e spazi racchiusi nella cerchia muraria cinquecentesca, integrati con linee e punti nevralgici del trasporto pubblico locale – interni e immediatamente a ridosso delle mura quali la stazione ferroviaria e degli autobus – nonché con la rete ciclabile urbana del Biciplan. Fondamentale sarà la collaborazione delle associazioni, dei cittadini e degli enti pubblici del territorio: sono previsti incontri con le associazioni impegnate sul fronte del sostegno alle disabilità, con gli operatori economici del territorio urbano e la diffusione – più ampia possibile – di un questionario aperto alla collettività.

Sotto il profilo della formazione, questa coinvolgerà sia i tecnici comunali, sia gli iscritti agli Ordini professionali, tra approfondimenti teorici e laboratori esperienziali.

La contestuale redazione del PUG e la revisione del regolamento edilizio permetteranno di rafforzare la coerenza con gli strumenti pianificatori, ma la progettazione preliminare necessaria alla candidatura al bando è già stata una prima occasione di indagine e riflessione interna all’ente per il censimento/potenziamento di iniziative, progetti e programmi in atto. Inoltre, grazie al Pums e al Biciplan vigenti, che già individuano quali fattori guida nella pianificazione e progettazione dello spazio pubblico l’accessibilità, la sicurezza e la protezione ambientale, gli stessi obiettivi saranno elementi fondanti del Piano Urbano del Traffico in corso di redazione.

Saranno oggetto del PEBA oltre 29.5 km di strade, marciapiedi, attraversamenti pedonali e fermate del trasporto pubblico locale; tre spazi pubblici urbani iconici, che tra le varie funzioni sono anche sede di mercato (piazza Cavalli, piazza Duomo con i Chiostri, Pubblico Passeggio), quattro aree verdi – Orti di via Degani, Arena Daturi, Giardini Margherita e Giardini Merluzzo – nonché la biglietteria della stazione degli autobus e il deposito biciclette della stazione ferroviaria.

A questi si aggiungono 28 edifici pubblici: i plessi scolastici Taverna, Giordani, Mazzini, Nicolini, Alberoni, le sedi del Polo territoriale del Politecnico di Milano all’interno dell’ex Macello e della ex Caserma della Neve; i Musei Civici di Palazzo Farnese e gli uffici comunali, la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, il Museo Civico di Storia Naturale, la Basilica di Santa Maria di Campagna, il Teatro San Matteo, l’Auditorium Sant’Ilario, la sala dei Teatini, il Teatro Municipale, la sede di Teatro Gioco Vita ai Filodrammatici, l’ex chiesa del Carmine, Palazzo Gotico, il Palazzetto dello Sport di via Alberici, la Palestra Lomazzo, il mercato coperto di via Alberici, le sedi comunali del Municipio, dei Servizi Sociali in via Taverna 39, l’Anagrafe e gli sportelli Quic in viale Beverora, i comparti Edilizia e Urbanistica in via Scalabrini 11, il Servizio Patrimonio in via Verdi, l’Informasociale in via XXIV Maggio, il polo bibliotecario Passerini Landi – Giana Anguissola.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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