Venerdì alle 18 torna Ritroviamoci al Farnese

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In scena i Fasti di Paolo III

palazzo-farnesePIACENZA – “Ritroviamoci al Farnese” atto terzo, domani, venerdì 12 febbraio alle 18 nelle sale di Palazzo Farnese: “Un’iniziativa che sta avendo grande riconoscimento da parte del pubblico – commenta l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi – che nei due precedenti incontri ha partecipato, nel rispetto delle normative anti-Covid, numeroso e interessato; ciò sta a significare che eventi collaterali alla struttura museale, contribuiscono a far conoscere la vignolesca mole ai tanti appassionati delle bellezze piacentine. Questa volta, ancora con la collaborazione delle guide di Cooltour Piacenza, sarà possibile osservare il primo ciclo dei Fasti Farnesiani realizzato su iniziativa del duca Ranuccio II per decorare le stanze dell’appartamento stuccato”.

Le opere celebrano la figura di papa Paolo III che nel 1545 costituì il ducato di Parma e Piacenza ponendovi il figlio Pierluigi sul trono. Questi Fasti, dipinti tra il 1685 e il 1687, mostrano l’azione spirituale del pontefice, insistendo in particolar modo sulla convocazione del Concilio di Trento. Il ciclo, eseguito interamente da Sebastiano Ricci (1659-1734), vede esposte tra le altre, anche le seguenti opere: “Nomina di Pierluigi Farnese a Duca di Parma e Piacenza”, “Approvazione della costruzione del Castello di Piacenza”, “Paolo III riconcilia Carlo V e Francesco I”, “Paolo III ispirato dalla Fede a convocare il concilio di Trento”, “Paolo III approva l’Ordine dei Gesuiti”. Delle diciannove tele che compongono il ciclo, quindici sono presenti in originale a Palazzo Farnese.

L’altra sera, sempre nell’ambito di “Ritroviamoci al Farnese”, la direttrice dei Musei civici Antonella Gigli, con competenza e proprietà ha illustrato l’importante sezione degli affreschi. Nella sala 6 del piano rialzato, sono infatti esposti dal 1988, diversi affreschi tardo-medievali provenienti da chiese piacentine e da luoghi di culto dei dintorni. Gli affreschi strappati dalla loro originaria collocazione, provengono per la maggior parte dalla cappella di Santa Caterina e dall’abside settentrionale della sconsacrata chiesa piacentina di San Lorenzo, dall’ex refettorio di Santa Chiara di Piacenza e dalla cappella del castello di Pontenure.

“Questi preziosi affreschi – ha spiegato – sono riemersi durante il crollo di una volta della cappella di Santa Caterina della chiesa di San Lorenzo nel 1958. Nel 1960 presero il via i lavori di recupero e gli affreschi trovarono definitiva collocazione in una delle sale del museo nel 1988. Furono oggetto di studio e di catalogazione ed esposti nel 1998 alla mostra “Il gotico a Piacenza. Maestri e botteghe tra Emilia e Lombardia”; questi affreschi riconducono a una stagione fra le più significative della storia della città e del suo territorio. Il clima culturale piacentino durante il medioevo si manifestava con una propria peculiarità e in particolare, aveva acquistato particolare prestigio la produzione di codici miniati, aperta alle influenze provenienti dalla Francia. E la posizione geografica di Piacenza risultava privilegiata come punto di confluenza della vita Francigena, tale da favorire il rapporto con le altre culture europee”.

E’ obbligatoria la prenotazione telefonando al seguente numero, 0523.492658 oppure inviando una mail al seguente indirizzo: info.farnese@comune.piacenza.it.