Una Polizia municipale di Comunità per la sicurezza

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Accanto a presidi e controlli, ai nuovi strumenti normativi e all’ intensificarsi della collaborazione interforze, l’impulso al coinvolgimento di cittadini e associazioni

MODENA – Dal contrasto allo spaccio di stupefacenti alla lotta al degrado anche grazie ai nuovi strumenti normativi inseriti nel Regolamento di Polizia urbana che hanno consentito 128 ordini di allontanamento e 98 diffide amministrative; dai controlli ambientali a quelli sul commercio per la tutela del consumatore, ma soprattutto con un’intensa attività di presidio del territorio: nel 2018 sono stati quasi 5.000 i percorsi appiedati degli operatori, 4.400 i controlli nei parchi, 1.400 i servizi svolti nelle frazioni, 330 con l’Unità mobile. E a questa attività si aggiunge quella svolta insieme ai volontari e con l’ausilio della videosorveglianza (oltre 200 telecamere collegate al sistema cittadino, altre 20 al Scntt il Sistema nazionale controllo targhe e transiti, altri interventi in corso di realizzazione o programmati come l’estensione del sistema in tutta l’area Sud).

Accanto alla sicurezza stradale, forte è l’impegno richiesto alla Polizia municipale per rendere più vivibile e sicura la città; un impegno che si realizza attraverso il presidio del territorio, il controllo delle aree sensibile, le operazioni coordinate dal Comitato provinciale Ordine e Sicurezza nell’ ambito del Patto per Modena sicura svolte in collaborazione con le altre Forze di Polizia, l’attività di indagine svolta dalla Polizia giudiziaria e la valorizzazione delle relazioni di comunità.

L’anno trascorso ha visto infatti consolidarsi un modello di polizia di comunità che vede partecipare i cittadini e le associazioni di volontariato: il progetto del Controllo di Vicinato per “fare sicurezza insieme” conta ormai 49 gruppi costituiti con 1.300 cittadini coinvolti, mentre i 328 volontari di dieci associazioni (Anc, Ana, Circolo Narxis, Gel, Geev, Vivere Sicuri, City’s Angels, Cmis, Asac e Aeop) che collaborano con la polizia municipale nel 2018 hanno dedicato alla comunità 14.678 ore, oltre 2mila più dell’anno precedente. Anche grazie alla collaborazione di realtà e associazioni attive sul territorio, in aree particolarmente sensibili si sono aperti i primi avamposti del Punto Città Sociale e Sicura: al Bar Arcobaleno nel parco XXII aprile e al chiosco presso l’ex Cinema Principe che da settembre a fine anno ha fornito supporto a oltre 70 cittadini.

Allo stesso modo, iniziative di animazione e di presidio sociale (in capo all’ Ufficio Politiche per la legalità e le sicurezze) accompagnano progetti di riqualificazione e interventi strutturali in una logica di integrazione degli interventi. Come per esempio il Portierato sociale di quartiere PassMo (180 accessi al mese) che svolge prevalentemente attività sul territorio lavorando in sinergia con il presidio di Polizia municipale a RNord e il progetto partecipato dalle associazioni alla Polivalente ex Macello via IV Novembre.

Al tempo stesso la Municipale ha intensificato i controlli nelle aree sensibili, con particolare attenzione al fenomeno dello spaccio e anche con operatori in borghese. Complessivamente sono stati oltre 3.300 di cui 791 nella zona viale Gramsci e parco XXII aprile. Tale attività, d’iniziativa o condotta su segnalazioni dei cittadini, ha portato a 14 arresti, 21 denunce a piede libero, 25 segnalazioni alla Prefettura.

Gli operatori sono anche impegnati nell’ attività di contrasto al fenomeno di maltrattamenti e violenza su soggetti deboli, così come negli interventi di allontanamento dei minori disposti dal Tribunale e nei controlli nelle strutture per minorenni eseguiti su delega della Procura. Quasi 500 i ragazzi sono seguiti attraverso il Progetto minori, nell’ ambito del quale sono state denunciate 35 persone. Altri interventi sono finalizzati a verificare la frequenza scolastica di ragazzi a rischio dispersione e sono disposti in collaborazione con le scuole, senza contare i controlli eseguiti nei pressi degli istituti superiori prima o al termine delle lezioni soprattutto in chiave anti spaccio.

Sul versante della lotta al degrado, il nuovo Regolamento di Polizia Urbana ha fornito agli operatori di Polizia Locale particolari strumenti di controllo del territorio per contrastare comportamenti illeciti che possono impedire la fruizione di spazi pubblici. Oltre ai ordini di allontanamento (per due dei 128 adottati è stata anche accertata la reiterazione con conseguente trasmissione al Questore per l’adozione di misure più pesanti) è stata introdotta una sanzione amministrativa accessoria, la Diffida Amministrativa che, per situazioni di grave incuria e degrado impone al proprietario delle aree o degli edifici di intervenire rapidamente: 98 le diffide amministrative contestate, in 25 casi i destinatari hanno già ottemperato spontaneamente, per la maggior parte non sono ancora scaduti i termini.

La vigilanza in materia ambientale ha visto 970 controlli con due comunicazioni di notizia di reato alla Procura per abbandono di rifiuti pericolosi (amianto). Mentre la convenzione con le associazioni ambientali per la contestazione di violazioni in tema di raccolta dei rifiuti ha portato a raddoppiare le violazioni contestate che sono state oltre 500.