Lo affermo con rammarico e consapevolezza, senza venire meno alla responsabilità del mio ruolo. Pochi giorni fa, in occasione dell’8 marzo, ho voluto condividere un pensiero sull’impatto devastante con cui la pandemia ha gravato soprattutto sulle donne, in termini personali e occupazionali. Accendere i riflettori su questo tema è doveroso, ma hanno ragione tutte coloro che ci ricordano, con rabbia e con dignità, come questo non sia più sufficiente.
Non è mai stato facile, per le mamme che lavorano, ma nel contesto dell’emergenza sanitaria la situazione è precipitata. Non avere accesso a scuole e asili, non poter contare sul supporto dei nonni se non mettendo a rischio la loro stessa salute, significa non solo che mancano le basi di servizi essenziali, ma che si acuisce e si aggrava la disparità tra i cittadini.
I congedi parentali adeguatamente retribuiti e riconosciuti per entrambi i genitori, così come lo smart working per le posizioni cui è applicabile, non dovrebbero mai essere oggetto di privilegio, ma diritti acquisiti e ormai adattabili con tempestività a tutte le esigenze cui la pandemia ci mette di fronte, anche con scarsissimo preavviso, da un anno a questa parte. Senza distinzioni di genere, difendendo la professionalità di madri e padri che oggi sono costretti a farsi carico dell’accudimento dei propri figli e vorrebbero poter scegliere di dividersi, equamente, i compiti.
So bene che la politica ha un ruolo fondamentale in tal senso e mi impegno in prima persona a dare voce a queste istanze, perché i ristori – così come, guardando al futuro, le agevolazioni per nuove iniziative – non restino solo promesse. Io, per rispetto, non sono abituata a farne, tantomeno su questioni in merito alle quali non ho potere decisionale: la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, inclusi gli asili nido, così come l’istituzione delle zone rosse, dipendono da Governo e Regione, non permettendo deroghe a livello provinciale.
Quel che posso dire, sin d’ora, è che confermeremo l’impegno, assunto già nel 2020 di favorire la frequenza dei centri estivi e di tutte le attività che si potranno realizzare per bambini e ragazzi. Dirigenti scolastici e insegnanti stanno già facendo, in tal senso, sforzi straordinari per assicurare a tutti le stesse opportunità, anche organizzando la frequenza in aula a turno, per piccoli gruppi, a seguito del provvedimento ministeriale che lo autorizza proprio per garantire il principio di inclusione. Lo stesso avviene, da oggi, per la Sezione Infanzia del polo comunale Edugate, per gli iscritti tra i 3 e i 6 anni di età; purtroppo, non ci è consentito per i nidi, ma laddove è stato possibile siamo intervenuti subito.
Non basta, anche se ogni piccolo passo va nella direzione di dare un aiuto concreto. Continuando ad ascoltare la voce di tutte le donne che oggi ci chiedono conto delle tutele che ancora mancano, vorrei dire a ciascuna che sono loro vicina, con il cuore.
Patrizia Barbieri
Sindaco e Presidente della Provincia di Piacenza
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