Stefano Mancuso sabato 18 marzo a Rimini

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Firenze, dipartimento di ortoflorofrutticoltura dell’universit‡, il gruppo di ricerca del prof. Stefano Mancuso studia la neurobiologia delle piante. Nelle radici si nasconde la capacit‡ delle piante di elaborare i segnali e rispondere in maniera intelligente. Ogni apice radicale Ë in grado di sentire l’ambiente e di elaborare delle risposte intelligenti © Massimo Sestini

RIMINI – Anthea, la società in house dei Comune di Rimini, Bellaria-Igea Marina, Santarcangelo e Morciano di Romagna che ha fra i suoi valori principali la sostenibilità e la cura dell’ambiente,  idea e promuove Capitale Green, un progetto che nasce con lo scopo di valorizzare e condividere il patrimonio verde della provincia di Rimini attraverso una campagna di comunicazione e sensibilizzazione ambientale e una capillare rete di azioni che creino un dialogo con la cittadinanza e contribuiscano a costruire un futuro più sostenibile, ecologico, partecipato.

A salutare la primavera in piazza Cavour l’installazione temporanea di isole verdi che veicolano i concetti su cui si basa la campagna e, nell’ambito del ciclo di incontri che Giardini d’Autore organizza insieme ad Aboca edizioni, un evento speciale: la lezione dello studioso di prestigio mondiale Stefano Mancuso, che porta a Rimini le sue soluzioni al nostro sempre più complicato rapporto con l’ambiente.

L’incontro, dal titolo “Il pianeta delle Piante”, si terrà sabato 18 marzo alle ore 17 nel Giardino delle Sculture del PART e verterà sulla trasmissione della convinzione che le piante, rappresentando l’86% di tutto quanto è vivo su questo pianeta, sono il motore stesso della vita. È grazie alle piante che la Terra ospita tutta la vita che conosciamo e grazie alle piante risolveremo la maggior parte dei problemi del nostro difficoltoso rapporto con l’ambiente.

“Noi percepiamo il problema dell’ambiente pensando alla conservazione delle foreste, cosa che è buona e giusta e va fatta. Però il punto non è questo, il vero problema dell’ambiente sono le città.

La natura non è più qualcosa che dobbiamo cercare di difendere, è la natura che si deve difendere da noi. Bisognerebbe fare entrare nelle città quanta più natura possibile e per fare questo bisognerebbe ripensare dall’inizio il modo in cui si costruiscono gli edifici e come si immagina l’urbanistica di una città”.

Stefano Mancuso